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La storia di Samia a Ravenna per Le vie dell’Amicizia – Teatro – Ansa.it


“Non posso dire che ho paura”, dice nell'emozione Laura Ruocco, regista della multidisciplinare e multiforme trasposizione teatrale del romanzo di Giuseppe Catozzella Non dirmi che hai paura che andrà in scena lunedì 8 luglio 2024 alle 21, al Teatro Alighieri di Ravenna, in prima assoluta, nell'ambito delle Vie dell'amicizia, manifestazione promossa dal Ravenna Festival che è anche il produttore dello spettacolo.
“Tutto è nato sei anni fa, stavo lavorando con Giorgia Massaro, (che interpreta la protagonista Samia) che studiava un reading animato di questo libro che non conoscevo. Mentre me ne parlava ho visto che una luce nei suoi occhi si era accesa, mi ha incuriosito al punto di leggere il libro, che ora, lo ammetto mi ha cambiato in qualche modo la vita”, racconta ancora Laura Ruocco in un'intervista all'ANSA.
Lo spettacolo teatrale è una narrazione molto evocativa della vera storia di Samia Yusuf Omar, l'atleta somala che con grande talento, sogni e determinazione, è arrivata a gareggiare nei 200 metri femminili alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Al ritorno da Pechino, con in testa l'obiettivo delle Olimpiadi di Londra, Samia abbandona la Somalia, oramai in pieno regime integralista e intraprende il viaggio dei migranti, unica soluzione per poter gareggiare e arrivare in Inghilterra. Il primo amore quindi è stato per il romanzo: “la semplicità nella struttura, un finale che spacca il cuore, scritto con una poesia meravigliosa, con tutto quello che si porta dietro a livello di valori umani”. Da qui nasce l'idea di Laura Ruocco di farne uno spettacolo: “Mi sento responsabile di continuare a raccontarla e fare in questo modo la mia parte. È iniziato quindi il lungo iter che ci porta lunedì sul palco a Ravenna”.
“Dopo aver preso i diritti, Catozzella è subito con noi, il passo successivo sono le musiche di Peter Gabriel, perfette per la sua sensibilità”. Ci sono nello spettacolo anche le musiche originali realizzate da Alessandro Baldessari, “che fa musica elettronica”. “Lo spettacolo è il frutto di una contaminazione umana e artistica che per me è un valore. Nel libro Samia dice 'quello era il luogo della morte degli altri, questa volta gli altri siamo noi', un concetto di universalità che sento molto. Sono stata prima ballerina classica, poi jazz, dalla prima serata in tv con Pippo Baudo al Sistina con Garinei.
Sono frutto di una contaminazione artistica. Questo lavoro che non è un musical, una commedia musicale, un'opera teatrale musicale, nasce dall'unione di tanti mondi diversi e debuttiamo in un tempio della lirica. Uno spettacolo molto fisico, c'è contaminazione anche del cast”.
Nel video poi anche la partecipazione di due atleti, Hadi Tiranvipour e Mahdia Sharifi, due atleti di taekwondo, del progetto olimpionico per i rifugiati, la nostra Samia. Dal 2016 le Olimpiadi di Rio sono state inserite in un programma per i rifugiati che possono continuare i loro allenamenti prendendo parte alla squadra olimpica dei rifugiati, se qualificati a partecipare sotto questa bandiera ai Giochi. Lui sarà alle Olimpiadi di Parigi.
“Sono stati momenti di riflessione per me, tutti possiamo essere Samia. Ho approfondito una serie di riflessioni sul concetto di libertà, dell'abitare questa terra di cui siamo cittadini in egual misura. Questo lavoro mi ha permesso di crescere, in fondo uno spirito colonizzatore lo abbiamo tutti”.
Quello dei migranti è diventato il tema delle vite dell'Amicizia di quest'anno e Cristina Mazzavillani Muti è stata la prima a cui l'abbiamo raccontato e lei ci ha incitato ad andare avanti.
“Facciamo la nostra parte, è una piccola cosa ma la cultura, l'arte sono rimasti uno dei pochi strumenti efficaci, per raccontare e denunciare”.
Lo spettacolo si avvale anche di due grandi patrocini, quello dell'UNHCR e del CONI. Oltre a Giorgia Massaro nei panni di Samia, Jonis Bascir (il padre Aabe), di Helen Tesfazghi (la sorella Hodan), Brian Boccuni (Ahmed), Maria Chiara Di Giacomo (la madre) e Elisa Lombardi (Fawday), Madior Fall, che debutta a teatro nel ruolo di coprotagonista di Alì, l'amico fratello. Poi ancora Eleonora Di Luca ed Edoardo Grimaldi e Maya Cito, giovanissimi talenti nei panni di Samia, Alì e Hodan bambini. Le scenografie sono di Matteo Benvenuti, le luci di Emanuele Agliati.

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