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Oset Txp 24, la prova della trial elettrica convertibile e leggera


Da luglio Triumph inizia la commercializzazione delle piccole moto elettriche prodotte dall'azienda acquisita due anni fa. Compatte e leggere, meno di 50 kg, sono progettate per consentire ai giovani di scoprire la prova, ma possono regalare divertimento anche a chi non è più adolescente da decenni

Valerio Boni

6 luglio – 13:31 – MILANO

Oset può sembrare il nome dell'ultimo costruttore di moto, in realtà è un marchio nato 20 anni fache da due anni è diventato di proprietà di Triumph. Ma da noi se ne parla solo oggi perché solo da luglio la filiale italiana ha scelto di avviare la commercializzazione della gamma Oset, sfruttando la nuovissima rete di 10 concessionarie che distribuiscono sul nostro territorio le moto offroad, nello specifico le TF 250 da cross. Oset è l'acronimo di Oliver Smith Electric Trialsche curiosamente non contiene il nome del fondatore, ma di suo figlio, che nel 2004 aveva solo tre anni.

Costruita da papà

L'azienda è infatti nata come una startup negli Stati Uniti per volontà di Ian Smith, che non trovando in commercio una moto da trial elettrica per consentire al primogenito di scoprire il processo, gliene assemblarono una su misura. In seguito decise di produrla in serie, e negli anni la gamma si è evoluta seguendo i ritmi di crescita di Oliver. Così oggi ci sono in listino quattro modellidue minitrial della serie R, 12.5 e 16.0, e due Txp, 20 e 24. Distribuite in 25 Paesi, sono già più di 40.000 le moto da trial vendute da Ian Smith.

Più moto in una

La Txp 24 è a tutti gli effetti l'ammiraglia, anche se ha prestazioni equivalenti a quelle di una moto con un motore endotermico da 80 ccè idealmente indicato per ragazzi fino a 16 anni e pesa meno di 50 kg. Nasce come trial elettrico, ma in realtà consente vari utilizzi, come testimoniato dalla sigla, che raggruppano i concetti Prova, Esplora e Gioca. Oltre ai classici ostacoli naturali e artificiali tipici delle competizioni trialistiche, la moto è pensata per un utilizzo che si può estendere a quello che si può definire motoalpinismoe spingersi fino ai parchi riservati a mountain bike e skateboard. La polivalenza è sottolineata dalla scelta di offrire i Txp (quindi anche i 20) con un kit che trasforma la sella da trial in una moto più confortevole con una seduta stretta ma comunque confortevole. La modifica pesa poco più di un kgrichiede la rimozione o l'inserimento di quattro viti, e si esegue in pochi minuti.

Impostazioni su misura

Il numero 20 o 24 classifica i Txp in base al diametro della circonferenza di rotolamento della ruota anterioree, espresso in pollici, ma coincide anche con la velocità in miglia dei due modelli, equivalenti a dire 32 e 38 km/h. Il design è semplice e minimalistatipico di una moto da trial, con un telaio tubolare in acciaio all'interno del quale è inserito il motore elettrico. Nella zona della base del cannotto di sterzo, dove di norma è posizionato nel serbatoio, è inserito il pannello di controllo, che comprende pulsanti e indicatori luminosi per gestire l'accensione e i parametri del motore. Consente di impostare, su quattro livelli, la potenza, la risposta all'acceleratore e la velocità massima; in più ci sono le spie che segnalano il surriscaldamento di inverter e motore e gli errori. Sul lato sinistro del manubrio è poi presente un laccio di sicurezza, che in caso di caduta scollega l'alimentazione dal motore.

Tre ore con un “pieno”

Il pannello di controllo consente di regolare le risposte del motore in funzione delle capacità di chi guida o degli ostacoli da superare. Il motore brushless da 1.600W è alimentato da una batteria al litio da 50,4V nominali e 28Ah, sufficienti per garantire un'autonomia in fuoristrada di circa 3 ore. Per quanto riguarda la struttura, il telaio e il forcellone sono in acciaio, con sospensioni e freni derivati ​​dal discesa. La forcella ad aria ha una corsa di 160 mm ed è completamente regolabile, così come il mono posteriore. I freni idraulici a quattro pistoncini montano dischi da 200 mm all'anteriore e 180 mm al posteriore.

Solo per piloti leggeri

Progettata per i più giovani, la Txp è adatto a piloti fino a 90 kged è certificato per funzionare regolarmente in presenza di acqua e polvere. Per motivi legati al contenimento dei pesi non è prevista la presenza di un sistema di raffreddamentoma è un dispositivo che interviene in caso di utilizzo intenso: se la temperatura della batteria supera gli 80°, il controller emette un segnale acustico. Raggiunti i 100°, un sistema di protezione riduce la potenza fino a quando la batteria e l'inverter non tornano alla temperatura ottimale.

Sui sentieri del mondiale di enduro

Con un interasse di 1.220 mm, un'altezza minima da terra di 305 mm e pneumatici da 19 e 16 pollici con il caratteristico battistrada poco aggressivo, la Txp ha tutti gli effetti l'assetto tipico della moto da trialanche quando è montato il kit Xplore. La posizione di guida più naturale è quindi quella in piedi sulle pedane, centrale e meno caricata sull'avantreno rispetto a quella offerta dalle moto da enduro. La moto è stata presentata ufficialmente sull'Appennino piacentino, sui percorsi attraversati dai due giorni della prova italiana del mondiale EnduroGP che si è svolta a Bettola. Metti alla prova su terreni vari, dai facili sterrati veloci ai single track rocciosi la moto ha messo in evidenza la grande agilità che deriva dagli ingombri e soprattutto dal peso estremamente contenuto.

Risposte rapide, anche troppo

Se la velocità massima è quella di un ciclomotore, la risposta del motore in salita è molto gratificanteal punto da apparire talvolta fin troppo esuberante. A questo proposito la possibilità di selezionare su quattro livelli la risposta all'apertura dell'acceleratore risulta molto utile, anche se in realtà si può gestire il ritardo, ma non l'intensità dell'erogazioneche rimane quella tipicamente energetica, caratteristica del motore elettrico. In linea di massima, la posizione 4, la più reattiva, è utile per chi preferisce una guida in stile enduro, mentre se si cerca la precisione trialistica è consigliabile passare alla 1 e non andare oltre la 2. Sospensioni e freni sono di buona qualità per una mountain bike, e si comportano bene soprattutto nei tratti in discesa affrontati a ritmo sostenuto, grazie al peso della Txp che non raggiunge i 50 kg. Tuttavia non è il caso di esagerare, in particolare se la corporatura di chi guida è prossima al limite, perché i componenti, a partire dalla catena di trasmissione, non sono progettati per questo impiego.

Giocattolo per adulti

La più grande delle Oset è a tutti gli effetti una moto adatta ai giovani che si avvicinano alla specialità del trial, prima di passare a una 125 con motore convenzionale. Tuttavia può diventare un gioco divertente per adulti non troppo corpulentialla ricerca di una moto a emissioni zero poco impegnativa. Un veicolo che con un minimo di pratica consente di Affrontare ostacoli apparentemente inavvicinabilima anche di affrontare i percorsi tipici del motoalpinismo senza richiedere una particolare capacità. La leggerezza consente infatti di avanzare su rocce o tronchi seduti e con i piedi a terra, con uno stile non elegante, ma comunque efficace. Oggi però la Txp 24 non è omologata, quindi è utilizzabile solo su terreni privaticome i vari trial park (i più noti sono a Lazzate e Genova), non hanno strade aperte al traffico. L'aggiunta di un impianto di illuminazione consentirà di classificarla come ciclomotore, e allora le cose cambieranno. Anche perché il prezzo, di 4.690 euro, non è inavvicinabile.

Scheda tecnica

Oset Txp 24

Motore elettrico
Potenza 1,6 kW
Batteria 52V 28Ah
Trasmissione una catena
Telaio tubolare in acciaio
Sospensione anteriore forcella regolabile escursione 160 mm
Sospensione posteriore monoammortizzatore regolabile escursione 160 mm
Freno anteriore disco 200 mm
Freno posteriore disco 180 mm
Ruote anteriore 19″, posteriore 16″
Altezza sella 635 mm (810 mm con kit Xplore)
Peso 48,1 kg (49,6 con kit Xplore)
Autonomia circa 3 ore
Prezzo 4.690 euro





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