La Ferrari torna in caduta libera: serve la sterzata con idee vincenti
Dopo un buon avvio in F1, gli ultimi sviluppi sulla SF-24 non funzionano. Dagli ingegneri ai piloti, a Maranello occorre un deciso cambio di marcia
La traiettoria della Ferrari è in caduta libera. Fino a Imola ci sono state solo certezze per il team di Maranello. Poi il trionfo a Montecarlo di Carlo Leclerc ha creato l'illusione di poter lottare per il titolo mondiale. Ma da quattro gare la realtà è cambiata e la rossa è retrocessa alla quarta forza sullo schieramento dietro alla Red Bull di Max Verstappen, alla McLaren dei “baby terribili” Norris-Piastri e anche alle Mercedes tornate in lotta per la vittoria. Chissà che cosa starà pensando Lewis Hamilton, destinato ad approdare a Maranello nel 2025, nella convinzione di non avere più prospettive di titolo con la squadra d'argento.
rebus ferrari
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Nella qualifica di Silverstone sono stati confermati tutti i dubbi nati dopo le brutte prestazioni di Charles Leclerc e Carlos Sainz in Canada, in Spagna e in Austria, con il solo podio conquistato dallo spagnolo a Zeltweg grazie all'incidente fra Verstappen e Norris. La prova dei fatti ha detto che gli ultimi sviluppi introdotti sull'SF-24 non funzioneranno come dovrebbero. Peggiorano il comportamento della vettura innescando fastidiosi sobbalzi alle alte velocità che rendono difficile la guida, perciò entrambi i piloti hanno chiesto (impossibile?) un ritorno alle soluzioni aerodinamiche usate fino a Barcellona. È un segnale pessimo, perché significa che la strada è seguita dagli ingegnere nel tentativo di migliorare la macchina non sta dando frutti, al contrario di quanto avviene alla McLaren e alla Mercedes. Ciò potrebbe costringere a una riflessione anche sugli sviluppi destinati alla seconda parte della stagione, che attualmente sono in gestazione in fabbrica, e persino su alcuni concetti tecnici della macchina destinata all'anno prossimo ad Hamilton.
le idee di maranello
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È un problema che la Ferrari si porta dietro da molti anni senza rimedio. Basta ricordare la parabola di alcune stagioni in cui Fernando Alonso, Sebastian Vettel e lo stesso Leclerc hanno avuto un buon avvio con il Cavallino senza arrivare a giocarsi il titolo sino in fondo. Lo sviluppo aerodinamico, essenziale per rimanere competitivi in F1, si basa sulla dotazione di strumenti come la galleria del vento, i banchi prova e il simulatore, per i quali la Ferrari ha investito tantissimo negli anni scorsi ponendosi all'avanguardia. Ma poi servono idee vincenti, cioè il fattore umano, per andare oltre i dati del computer trovando la direzione giusta con cui far crescere un monoposto. A Maranello non ci sono riusciti neppure quest'anno, dopo un buon avvio di stagione. È un demerito del direttore tecnico Enrico Cardile e di altre figure al vertice, come il responsabile aerodinamico Diego Tondi. Intanto il team principal Federico Vasseurda bravo capitano, prova a tenere in piedi la baracca senza gettare la croce sugli ingegneri, finendo però per trovare giustificazioni maldestre come ieri, quando ha sottolineato gli errori nelle operazioni di pista della squadra e quelli dei piloti come se fossero le vere ragioni della situazione.
ferrari, porte girevoli
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In casa Ferrari regna la confusione. Si attende l'arrivo a ottobre di Loic Serra, ex ingegnere prestanome della Mercedes voluto da Vasseur, sperando in una svolta. Mentre la vicenda con il genio Adrian Newey non si conclude. E si registrano altre uscite importanti come quella del responsabile che si occupava del “budget cap”. Ci risiamo: la rossa deve sterzare.
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