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Gent la ribelle, tra capolavori fiamminghi e street art


Il Museo dell'Industria racchiude su ben cinque piani la storia manifatturiera di Gent: è ospitato in una ex fabbrica costruita sul modello di quella di Manchester, con il classico tetto a dente di sega e le ampie finestre.

Pur privatamente del suo ruolo commerciale, l'astuta città ha saputo reinventarsi come centro industriale grazie a uno scaltro imprenditore locale, Lieven Bauwensche a fine Settecento riuscì a sottrarre agli inglesi una Mulo Jenny smontato (l'esportazione della rivoluzionaria macchina tessile era proibita), rimontandola nelle Fiandre e “clonandola” in centinaia di esemplari. Da lì parte la nuova età d'oro di Gent, nel nome prima del cotone e poi della lana.

Alcune delle decine di antiche macchine tessili conservate nel Museo dell'Industria. In parte sono perfettamente funzionanti.

Quasi due secoli di prosperità che vengono ricordati nel Museo dell'industriagià sede di una filanda di cotone nel 1813, poi dal 1905 sito della fabbrica Desmet-Guequier su modello di quelli di Manchestercon il classico tetto a dente di sega, le ampie finestre, le mura in pietra. L'apoteosi della seconda età dell'oro fu l'Expo del 1913che ha lasciato la città scorci di sapore londinese. Ma ancora oggi Gent prospera grazie a un porto che è il terzo continentale per valore aggiunto.

L'anima ribelle di Gent

Mark Twain scrisse che ciascuno di noi aveva un volto segreto. Nel caso di Gent è palese: accanto all'anima ricca e commerciale ce n'è una indipendente e popolareIrriverente e progressista. Giovane e piena di vita.

Il Castello dei Conti di Fiandra, fatto costruire da Filippo d'Alsazia nel 1180, al ritorno dalle Crociate: è ispirato alle fortezze arabe.

L'alito della ribellione si respira un po' dappertutto passeggiando in centro, tra decine di capolavori di street art (c'è persino una strada interamente dedicata ai graffiti, dove gli spray risuonano a ogni ora del giorno) o ai piedi dell'imponente Castello dei Conti di Fiandrasimbolo del potere ispirato alle fortezze arabe: inespugnabile, nella sua lunga storia venne conquistato solo dagli studenti furiosi per l'aumento del prezzo della birra.

La street art è presente un po' dappertutto a Gent: c'è persino una strada interamente dedicata ai graffiti, dove gli spray risuonano ogni ora del giorno.

Possiamo sorseggiare l'anima ribelle di Gent anche nel retrogusto fruttato della Gentse Strop, celebre birra dorata il cui emblema è il cappello al collo che tutti i cittadini dovettero indossare per ordine di Carlo V: meritavano infatti la forza, come ricordava loro l'imperatore, per aver rifiutato di pagare nuove tasse di guerra.



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