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Per Baldwin da martedì il giorno del giudizio – Cinema – Ansa.it


Tra le nuove cattive notizie sul futuro del suo film Rust, per Alec Baldwin si avvicina il giorno del giudizio: dopo 40 anni di carriera sulle montagne russe tra disavventure da cui era sempre rialzato in piedi, è stata volta per il Jack Ryan di Caccia a Ottobre Rosso potrebbe arrivare il capolinea. Martedì 9 luglio a Santa Fe inizia il processo per la morte di Halyna Hutchins, direttrice della cinematografia di western low cost, di cui l'attore è stato protagonista e produttore. Il reato è un omicidio colposo non intenzionale: la pena potenziale, 18 mesi dopo le sbarre come toccato a Hannah Gutierrez Reed, la 24enne armata della produzione.


È la seconda incriminazione per Baldwin. La prima si era sgretolata l'anno scorso dopo il ritiro della procuratrice Mary McCormack-Altwies, che inizialmente aveva istruito il caso, e del collega Andrea Reed, entrambi per incompatibilità con le cariche statali. Il sollievo di Baldwin durò poco: la contestazione dello stesso reato, dopo che nuovi esami tecnici avevano evidenziato contraddizioni con la tesi dell'attore di non aver premuto il grilletto della pistola, lo avevano rimesso in pasto alla giustizia. Il processo penale dovrebbe durare due settimane e concludersi con un verdetto unanime da parte della giuria.


L'obiettivo della magistratura è di dimostrare il caos sul set di Rust, con Baldwin che, nella duplice veste di produttore e attore, “non controllava le emozioni” e fece fretta alla troupe per chiudere il prima possibile le riprese. A sua volta Baldwin ha più volte e senza successo chiesto il non luogo a procedere, da ultimo protestando perché la pistola da cui è partito il colpo è stata distrutta dall'Fbi durante i test forensi: impossibile dunque accertare, secondo i suoi avvocati, chi ha ragione nella ricostruzione dei fatti.

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