Economia Finanza

Carla Bruni nei guai: associazione a delinquere per proteggere il marito Sarko




Carla Bruni-Sarkozy è stato un messaggio sotto inchiesta e posta sotto controllo giudiziario nell'ambito dell'inchiesta sui falsi ritrattamenti nel 2020 del testimone Ziad Takieddine, che ha accusato il marito Nicolas Sarkozy di aver finanziato la sua campagna presidenziale del 2007 con fondi libici. La notizia, diffusa da Bfmtv e rivelata da una fonte giudiziaria, sembra essere una bomba incendiaria nel complesso panorama politico che la Francia sta vivendo in questi giorni.

La moglie dell'ex capo dell'Eliseo, riferisce la fonte, è accusata di subornazione di testimoni e di associazione per delinquere finalizzata al reato di frode e corruzione di pubblici ufficiali stranieri. Bruni è stata inoltre posta sotto controllo giudiziario, che prevede il divieto di contatto con tutti i protagonisti del procedimento, ad eccezione del marito Nicolas Sarkozy.

Carla Bruni è stata convocata questa mattina per un eventuale messaggio in stato di accusa. Bruni, infatti, era già sospettata di “occultamento di corruzione di testimoni” e di “associazione per preparare reati di frode giudiziaria e di corruzione di agenti pubblici stranieri”. Il giudice avrebbe potuto decidere di considerarla solo come “testimone assistito“, una posizione intermedia tra il testimone e lo stato di accusa. Bruni era già stata interrogata due volte dagli investigatori dell'Ufficio centrale per la lotta contro la corruzione ei reati finanziari e fiscali, prima come testimone nel giugno 2023, poi come sospettato all'inizio di maggio. In quell'occasione, aveva risposto per ben tre ore a un interrogatorio al quale si è presentata sì da libera, ma in qualità di “persona chiamata in causa“.

Il caso in cui è coinvolta Bruni-Sarkozy ruota intorno alla campagna di comunicazione “Salvatore Sarko” lanciata nel 2020 da diverse decine di personalità, fra cui Mimi Marchandstar della stampa gossip considerata vicina a Bruni, per liberare l'ex Presidente dall'accusa di aver ricevuto finanziamenti dalla Libia di Gheddafi per la sua campagna elettorale del 2007, accusa per cui andrà a giudizio dal gennaio del 2025. Sarkozy, che ha 69 anni, è già stato condannato due volte per corruzione e traffico di influenza in casi separati.

La campagna aveva come obiettivo quello di indurre Takieddine a ritrattare, prima sui media, con un'intervista a Partita di Parigi e con una dichiarazione video diffusa dalla stessa Bfmtv), e poi con un notaio che avrebbe dovuto inviare un documento ufficiale al magistrato interessato. Takieddine sarebbe stato pagato per il suo ritrattamento con oltre 600 mila euro. Gli inquirenti ritengono che la cantante possa aver partecipato a questa macchinazione. Carla Bruni, nel giugno del 2021, aveva cancellato tutti i messaggi scambiati con Marchand, dopo che l'amica era stata incriminata. Avrebbe dovuto usare un numero telefonico segreto per tenere la fila della campagna.

In particolare, Bruni potrebbe aver procurato a Marchand e al fotografo Sébastien Valiela un tampone nell'ottobre 2020 per potersi recare in Libano per realizzare l'intervista con il quale Takieddine ritrattò la propria versione dei fatti. Il caso è esploso un mese dopo, nel novembre 2020, quando Tiakieddine ha fatto un emendamento pubblico su BFM (Basso Consumo) e Paris Match.



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