Economia Finanza

Mandato d'arresto per la moglie di Navalny: “Ha partecipato a un'organizzazione estremista”




Giulia Navalnajamoglie dell'esilio del dissidente Aleksej Navalnyjmorto lo scorso 16 febbraio mentre si trovava rinchiuso in una colonia penale artica in Siberia, è finito nel mirino delle autorità russe. Un tribunale di Mosca ha emesso un mandato d'arresto in contumacia per la donna accusandola di “partecipazione ad un'organizzazione estremista“. Navalnaya, dopo aver perso il marito, aveva annunciato che avrebbe continuato il lavoro di Navalny. Il portavoce della signora, Kira Yarmysh, ha definito la sentenza delle autorità russe un “riconoscimento del suo merito“. Ricordiamo che nel 2021 il Cremlino aveva etichettato come “estremista“la rete di attivisti del citato Navalny, compresa l'ormai dissolta Fondazione anticorruzione (FBK), esponendo dipendenti, volontari e sostenitori al rischio di incorrere in procedimenti penali.

La moglie di Navalny nel mirino delle autorità russe

Secondo quanto riportato dall'agenzia RIA Notizieun tribunale moscovita ha scelto uno misura preventiva nei confronti di Navalnaya sotto forma di detenzione per un periodo di 2 mesi. Il periodo, se presente, viene calcolato in base al momento dell'estradizione della donna nel territorio della Federazione Russa o in base al momento della sua detenzione nel territorio della Federazione Russa. La corte ha chiarito che la vedova di Navalny è stata inserita nella lista internazionale dei ricercati perché “sì è Nascosto dalle autorità investigative“. Cosa significa tutto questo? Semplice: che Navalnaya, al momento all'estero, verrebbe arrestata qualora decidesse di tornare in Russia, e cioè nel proprio Paese d'origine.

Navalnaya, come detto, aveva promesso di continuare il lavoro del suo defunto marito, considerato il principale oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin. Anche Navalny ha dovuto affrontare un mandato di arresto simile mentre riceveva la cura per avvelenamento da Novichok a Berlino. Nel suo caso, appena tornato in Russia, è stato arrestato e condannato per accusa di estremismo a una pena detentiva di 19 anni. L'uomo sarebbe poi morto lo scorso febbraio in una prigione artica.

Nel comunicato del tribunale si legge che Navalnaya è imputato in un procedimento penale relativo alla “partecipazione a uno comunità estremista“e se si recherà in Russia, dovrà affrontare una pena detentiva della durata di due mesi.”Yulia Borisovna (il nome della donna) si è sottratta agli organi delle indagine preliminareper questo motivo è stata dichiarata ricercata“, ha affermato la corte moscovia.

Il pugno duro contro i dissidenti

Sempre in queste ore, e sempre in relazione ai dissidenti politici, c'è un'altra notizia che arriva dalla Russia. Evgenia Kara Murzamoglie dell'oppositore russo Vladimir Kara Murzacondannato a 25 anni di carcere in Russia per alto tradimento, ha denunciato oggi che l'avvocato del marito gli ha negato l'accesso all'ospedale del carcere in cui il dissidente era stato trasferito per problemi di salute.

Oggi all'avvocato di mio marito è stato nuovamente negato l'accesso all'ospedale del carcere in cui era stato trasferito giovedì scorso senza alcuna spiegazione“, ha dichiarato la donna in un messaggio su X. La moglie aveva già riferito venerdì che il suo rappresentante legale era arrivato da Mosca al carcere siberiano dove il dissidente stava scontando la sua pena e che, dopo diverse ore di attesa, le autorità carcerarie gli avevano prima negato la visita e poi confermato che era stato trasferito in un'altra struttura.

Kara-Murza è stato condannato a 25 anni di carcere nell'aprile 2023 per diversi reati – alto tradimento e diffusione di false informazioni sull'esercito – e gli è stato vietato di esercitare il lavoro di giornalista per sette anni.



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *