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Train surfing, aggrapparsi al treno e viaggiare per centinaia di chilometri: l’ultima sfida social degli adolescenti


Si è bloccato sulla locomotiva di coda dell'Intercity Civitanova Marche-Pescara ed è rimasto appeso per un tragitto di 100 chilometri. Poi sfinito, a fine corsa, è stato soccorso dalla Polfer. E' così che la Polizia italiana si è trovata di fronte, due settimane fa, al treno fare surf la nuova sfida sociale degli adolescenti che postano video e foto delle loro bravate, appesi a un vagone o sul tetto di un convoglio. Un fenomeno conosciutissimo nel mondo, che in paesi come l'Africa e il Sud America è esploso negli ultimi anni e che ora, col web, si sta spopolando ovunque. Anche in Italia.

La sfida

In cosa consiste la sfida che spiega Marco Napolidirigente della seconda Divisione del servizio di polizia ferroviaria di Roma, che si è occupato in prima persona del primo caso italiano di train surfing. “Salire sul tetto dei vagoni, camminare e in alcuni casi anche saltare, stare fermi sui binari e resistere fino a quando un convoglio non arriva a pochi centimetri, restare appesi all'ultimo vagone per decine e decine di chilometri: sono queste le ultime tendenze dei giovani, purtroppo. Se mi sento forte così, postando poi i video sui social. Vince chi riesce a rimanere sui convogli del treno per più tempo, prima di sganciarsi e lanciarsi giù. Per questo – prosegue il dirigente – da anni andiamo nelle scuole con il progetto Train to be cool”, una campagna di sensibilizzazione sul corretto utilizzo delle stazioni, dall'arrivo del treno silenzioso, all'approccio ai passaggi a livello.

L'episodio segnalato

Ma veniamo al primo episodio made in Italy del surf sul trenoA metà giugno un giovane di Ancona, da poco diciottenne, si è aggrappato all'Intercity alle sporgenze, usate come maniglie, dell'ultimo vagone, e per 100 chilometri ha resistito al vento, alla velocità e agli sbalzi per poi scendere a Pescara dove da un ferroviere è stato visto barcollare sui binari. Il dipendente delle ferrovie ha chiamato la Polfer, la polizia ferroviaria. Gli agenti hanno soccorso la diciottenne e nel frattempo hanno visionato le telecamere del percorso che aveva fatto. Un fotogramma della stazione di Montesilvano lo ritrae attaccato al vagone e quindi, interrogato sull'episodio, il ragazzo ha raccontato della sfida che avrebbe anche filmato ma mai pubblicato sui social.

La multa da 516 euro

Quando arrivarono i genitori, la diciottenne era infatti stremata e non in grado di tornare a casa. “Da un punto di vista giudiziario – spiega ancora Marco Napoli – il ragazzo non ha commesso alcun reato. Però la sanzione elevata nei suoi confronti è piuttosto pesante: 516 euro. Lo sfidante ha infatti attraversato la zona in cui il transito era consentito solo al personale ferroviario”. Niente di penale dunque, ma solo perché non è accaduto nulla, a differenza di quanto avvenuto nei paesi in cui la pratica è frequente – dal Brasile alla Russia, dalla Germania all'Inghilterra – in cui ci sono stati incidenti ferroviari cui sono seguiti gli arresti .

I pericoli del treno surf

Oltre all'evidente pericolo di aggredire un treno che sfreccia a velocità elevatissime, di perdere la presa e dunque di essere sbalzati, c'è anche quello del folgoramento. Spiegano infatti gli esperti che “si può ricevere una scossa da una linea elettrica aerea o da una rotaia conduttrice quando il suo corpo entra in contatto con essa”. Ma nell'era in cui i protagonisti delle sfide estreme si sentono eroi, i rischi fanno parte del gioco, anche se fatali.



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