Economia Finanza

La libertà dell'Europa è nei conti della Nato




Due cose che non capisco, una da parte dei democratici americani, un'altra da parte dei diritti europei. Dei democratici americani: hanno avuto quattro anni per trovare un candidato migliore di Biden, e dico migliore non perché sia ​​stato un pessimo politico, anzi, ma è evidente a tutti che la senilità sta facendo il suo corso, e con un mastino come Trump anche sostenere un dibattito è difficile.

D'altra parte, mentre per un americano medio avere simpatia per le trumpiane ha un senso, per noi europei non ce l'ha, a cominciare da uno dei punti di forza del pensiero trumpiano, quello sulla difesa. Non la propria, la nostra. Significa meno tasse per un cittadino statunitense. America first, lo slogan trumpiano, si può tradurre anche così: perché dobbiamo continuare a spendere soldi pubblici per difendere l'UE? Si difende da sola. Su questo non ha tutti i torti, e non li ha per un elettore americano, che di guerra sulla propria pelle per difendere gli altri ne ha viste molte (e sì, anche quando Bush aveva l'idea di «esportare la democrazia» in Iraq , di fatto rivelatasi impraticabile e un fallimento, ma appoggiata da molti liberali democratici come Paul Berman o Christopher Hitchens).

In effetti gli Stati Uniti, dopo aver combattuto il nazifascismo, con la Nato ci hanno difeso dall'Unione Sovietica. Tuttavia diversi paesi europei sono contrari ad aumentare le spese per la difesa, e lo stesso nostro ministro della difesa, Guido Crosetto, ha dichiarato che non abbiamo risorse, e ci sta, non abbiamo soldi neppure per la sanità. Perché, mentre i democratici americani hanno avuto quattro anni per trovare il candidato migliore di Biden, gli europei ne hanno avuti sette per costruirsi una difesa da soli. Ma hanno sempre fatto finta che non ce ne fosse bisogno, tanto c'erano gli americani. Nel frattempo l'Unione Sovietica è crollata dal 1989, ma il ritorno è perfino peggiore: il pericoloso espansionismo della Russia di Putin. Se Trump farà gli interessi degli americani, militarmente non farà i nostri.

C'è una miopia nell'elettorato di destra che vede Trump come un alleato «sovranista». Da parte di quei desideri e di quei sinistri, di matrice comunista e fascista, che hanno sempre odiato l'intervento degli americani (a causa delle ideologie sconfitte proprio dagli Usa), pur ricevendone i benefici, sia in termini economici (ricordate il Piano Marshall?) sia di esercito e armi. Anche per questo i paesi dell'ex Unione Sovietica vorrebbero entrare nella NATO, e c'è la fila perché la Nato costa (altro che espansionismo della Nato, che, ricordo, è un trattato difensivo). Se non vogliamo pagarci, dovremmo almeno evitare di lottare per chi ha in mente di difenderci meno, e oggi come oggi e come anche ieri la difesa europea è la difesa dei valori occidentali liberali e democratici.

A meno che non si abbiano simpatia putiniana, ma si sta comodi, qui nel mondo libero, tanto c'è la Nato e ci sono gli Stati Uniti, di cui approfittare lamentandosi. Finché ci sono, quando non ci sarà più capiremo cosa significasse darli per scontati. Henry Kissinger aveva ragione: l'Europa è una covata di serpenti.



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