Strage di Erba, conferma dell’ergastolo o nuovo processo? Giudici in camera di consiglio. Le “nuove prove” della difesa di Rosa e Olindo al centro della decisione
Confermare l'ergastolo o far riaprire il processo, alla ricerca di una nuova verità alternativa. I giudici della Corte d'appello di Brescia devono decidere sull'istanza di revisione dell'ergastolo per Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva per aver ucciso l'11 dicembre 2006 nella casa di corte di Erba Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, sua madre Paola Galli e la vicina Valeria Cherubini.
Strage di Erba, l'avvocato di Rosa e Olindo: “Oggi non si decide l'assunzione ma l'ammissibilità delle nuove prove”
Nei corridoi del Tribunale di Brescia, la decisione a sorpresa della Procura generale bresciana – che ha preferito non presentare controrepliche all'esposizione della memoria difensiva di Rosa e Olindo – viene interpretata come mossa tattica con un duplice obiettivo: “sminuire” in un certo senso le “nuove prove” esposte dall'avvocato Schembri e dal collegio di legali dimostrano una certa fiducia nella decisione del presidente Antonio Minervini. Dal canto suo, Fabio Schembri, chiacchierando con i cronisti, si è mostrato possibilista: “Di sicuro oggi Rosa e Olindo non saranno assolti. Per il resto, la Corte può decidere se ammettere in tutto o in parte le prove che abbiamo presentato, o optare per l'inammissibilità. A quel punto le parti non soddisfatte dall'ordinanza del giudice potranno ricorrere in Cassazione”.
Azouz Marzouk: “Spero si riapra il processo sulla strage di Erba, voglio la verità”
“Non mi interessa se sia per lo spaccio o per altri motivi, l'importante è che si riapra il processo”. L'ha detto Azouz Marzoukpadre e marito di due delle vittime della strage di Erba, uscendo dal palazzo di giustizia di Brescia dove i giudici sono chiusi in camera di consiglio per la decisione sulla revisione del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva per l'episodio del 2011. “Aspettiamo e speriamo – ha affermato – Io non ho nascosto niente, ho detto tutto, mi sono messo in gioco e avete visto come mi hanno dipinto i media, ma è importante che si riapra il processo”. “Poi spetta alla magistratura indagare bene su altre piste – ha sottolineato – L'importante per me è che scappi fuori dalla verità. È questo quello che voglio: la verità”.
Olindo Romano: “Spero davvero nella revisione”
“Spero davvero nella revisione”. In una pausa dell'udienza a Brescia, l'ex netturbino Olindo Romano ha rivelato le sue convinzioni legali in un nuovo processo per lui e la moglie Rosa Bazzi – condannati all'ergastolo per la strage di Erba – sul quale stanno ora decidendo i giudici in camera di consiglio.
La decisione sarà presa dopo le 14 e il pg di Brescia Guido Rispoli, rinunciando alle repliche, ha ribadito la richiesta di inammissibilità delle istanze di revisione dei coniugi condannati per la strage di Erba e del sostituto pg di Milano, Cuno Tarfusser.
Strage di Erba, niente controrepliche: giudici in camera di consiglio
Contrariamente a quanto previsto, la Procura e l'Avvocatura Generale dello Stato non presentano controrepliche alle conclusioni della difesa di Rosa Bazzi e Olindo Romano. “Non perché non ci siano argomenti, anzi – spiega il Pg Guido Rispoli – ma ritengo che sia meglio ascoltare la parola del giudice tra un anno di distanza dalla presentazione dell'istanza e quattro mesi dalle discussioni preliminari. Gli argomenti sono negli atti che la Corte conosce”. La richiesta, condivisa dai difensori delle famiglie Castagna e Frigerio, è che vengano dichiarate inammissibili le “nuove prove” presentate dagli avvocati Fabio Schembri, Luisa Bordeaux, Nico D'Ascola e Patrizia Morelli.
Soltanto Luca D'Auria, avvocato di Azouz Marzouk che in questo processo di revisione è l'unica parte civile che sostiene l'innocenza di Rosa e Olindo, ha chiesto brevemente la parola ma è stata interrotta dal presidente Antonio Minervini: “Lei ha parlato per ultimo, quindi non c'è niente da replicare”. La Corte si è quindi riunita in camera di consiglio. La decisione è attesa non prima delle 14.
Strage di Erba, Azouz Marzouk in aula
È arrivato in aula Azouz Marzouk, marito, padre e genero delle altre tre vittime (Raffaella Castagna, Youssef Marzouk e Paola Galli) della strage. E hanno preso posto nella gabbia loro riservata anche Rosa (in giacca e casacca nera) e Olindo (con la sola camicia a scacchi): anche oggi, come richiesto dagli imputati all'inizio del processo di revisione, non sarà possibile per la stampa riprenderli né assistere al dibattito dall'aula, ma solo in videocollegamento da una sala riservata nel seminterrato del Tribunale bresciano.
Strage Erba, Marzouk: “Per me Rosa e Olindo innocenti, ora trovino i veri colpevoli”
La giornata lunghissima in attesa della decisione sulla strage di Erba
Repliche, controrepliche e una camera di consiglio che si preannuncia lunghissima. E' il giorno decisivo per la sorte di Rosa Bazzi e Olindo Romano, i coniugi condannati all'ergastolo per la strage di Erba dell'11 dicembre 2006. La terza udienza del processo di revisione della loro condanna, aperta lo scorso 1° marzo a Brescia davanti alla Corte presieduta da Antonio Minervini, è quella che deciderà se le “nuove prove” presentate dagli avvocati difensori, e avallate dal sostituto Pg di Milano Cuno Tarfusservanno ammesse in toto o in parte, oppure se respingerle e rendere ulteriormente “definitiva” la sentenza di Cassazione.
L'udienza inizierà intorno alle 10, con un ritardo rispetto al previsto, e nonostante uno sciopero nazionale degli avvocati. Si aprirà con la conclusione dell'esposizione dell'avvocato Fabio Schembri, uno dei quattro legali di Rosa e Olindo, e proseguirà con le probabili controrepliche dell'Avvocato dello Stato, Domenico Chiaro, e del Pg di Brescia, Guido Rispoli. E' possibile che anche le parti civili e gli altri avvocati difensori presentino delle controdeduzioni, allora il presidente Minervini si ritirerà per decidere. L'auspicio dei figli di Valeria Cherubini – una delle vittime – e del sopravvissuto Mario Frigerio, è che “tutto ciò oggi abbia una fine, perché non ne possono più”, come ha riferito il loro avvocato, Adamo De Rinaldis.
I familiari delle vittime della strage di Erba: “Speriamo oggi sia finita”
I figli di Mario Frigerio, sopravvissuto alla strage di Erba che divenne la prova principale nel processo, “spero che tutto ciò oggi abbia una fine, perché non ne possono più”. A spiegarlo è il loro avvocato di parte civile che sta arrivando in tribunale a Brescia dove al momento non c'è la fila di curiosi che si è formata per assistere alle scorse udienze.
È arrivato anche il collegio difensivo di Olindo Romano e Rosa Bazzi: confida ovviamente nel fatto che i giudici accolgono le loro richieste di prova per riaprire il processo. Si prevede in aula anche la presenza di imputati che, dalla prima udienza, hanno chiesto di non essere ripresi.
In Tribunale è arrivato intanto anche Azouz Marzouk – marito di Raffaella e padre di Youssef, due delle vittime – che è costituito parte civile anche se da tempo sostiene l'innocenza dei coniugi Romano.
Strage di Erba, Olindo e Rosa sono arrivati in tribunale a Brescia
Olindo Romano e Rosa Bazzi sono arrivati al palazzo di Giustizia di Brescia dove oggi è in programma la terza udienza per la decisione sulla revisione del processo per la strage di Erba. I giudici della seconda sezione penale della Corte d'appello di Brescia, presieduti da Antonio Minervini, sono chiamati a decidere se confermare la sentenza di condanna oppure darla tramite un nuovo processo, ammettendo le nuove prove presentate dalla difesa (avvocati Fabio Schembri, Nico D'Ascola, Luisa Bordeaux e Patrizia Morello) dei due coniugi condannati in via definitiva all'ergastolo per l'eccidio dell'11 dicembre 2006 a Erba, in provincia di Como.
In aula anche Azouz Marzouk, marito e padre di due delle 4 vittime (il piccolo Youssef di due anni e Raffaella Castagna).