La fuga dei donatori, il silenzio di Obama e i sondaggi: assedio a Biden per convincerlo a ritirarsi
L'osservatorio speciale del vertice Nato non trova pace. Così a poche ore dalla conferenza conclusiva in cui avrà tutti gli occhi puntati addossoJoe Biden deve fare i conti con una serie di colpi difficili da incassare.
Il nodo dei donatori
La prima spallata trapela dalla La CNN che fa sapere come in queste ore parte dei donatori democratici starebbe congelando i fondi per la campagna elettorale del presidente fortemente preoccupato dalle reali possibilità di una sua rielezione.
Elezioni Usa, le immagini di Biden in difficoltà durante il dibattito tv con Trump
“Tutto è congelato perché nessuno se ne accorgerà. Tutti sono in modalità attesa”, ha affermato la strategia citata dal testamento americano che sottolinea come in queste ore l'attenzione verso qualsiasi mossa del leader sia massima. Ad alimentare l'inquietudine dei donatori sono le prestazione del candidato che sono andati deteriorandosi fino alla débâcle del confronto televisivo con Donald Trump.
“Le donazioni più ingenti hanno subito un notevole rallentamento dopo il dibattito”, ha spiegato alla La CNN uno raccolta fondi democratico. Quelle piccole somme, aggiunte, procedono a ritmo sostenuto ma la campagna elettorale – ha avvertito – è troppo grande per poter vivere solo di queste”.
Il primo senatore
E sempre in queste ore Peter Welch è il primo senatore democratico a chiedere pubblicamente al presidente di abbandonare la corsa alla rielezione alla Camera Bianca, aumentando nel contempo le preoccupazioni sulla sua età e forma fisica. “Per il bene del Paese, chiedo al presidente Biden di ritirarsi dalla corsa”, ha affermato il senatore del Vermont in un articolo apparso sul Washington Post. E, sull'onda della preoccupazione per il possibile fungo dei finanziatori, il leader della maggioranza democratica al senato Chuck Schumer ha segnalato in privato ai donatori di essere aperti a un candidato presidenziale democratico diverso dal presidente Biden.
La sfiducia nonostante la parità
Un altro duro colpo da digerire è quello relativo ad un sondaggio condotto da Notizie ABC/Washington Post/Ipsos su un campione composto dalla gran parte dei sostenitori di Biden. Due terzi degli americani sostengono che il presidente dovrebbe andarsene. Questo nonostante Biden continua ad essere alla pari con Trumpsegnale che apparentemente non c'è stato alcun cambiamento significativo nelle intenzioni di voto post-dibattito.
Il 67% in totale sostiene appunto che dovrebbe ritirarsi dalla corsa. Inoltre, l'85% ritiene che sia troppo anziano per un secondo mandato. Inoltre, il sondaggio indica Trump davanti a Biden del 30%, 44%-14% in quanto considerato maggiormente dotato delle capacità mentali necessarie per servire come presidente. Il vantaggio di Trump è altrettanto ampio per quanto riguarda il saluto fisico. L'indice di approvazione del lavoro di Biden è stabile, pur essendo debole al 36%. Sebbene nessuno dei due sia popolare, Biden continua ad avere un indice di favore personale migliore rispetto a Trump. E precede il magnate di 17 punti, 39%-22%, nell'essere considerato più onesto e affidabile.
L'indiscrezione
Come se non bastasse, un'altra testata, in questo caso Politico, ha rivelato come in realtà l'ex presidente Barack Obama avrebbe saputo con largo anticipo dell'appello esplosivo di George Clooney a Joe Biden a ritirarsi, pubblicato sul New York Times. Ma pare che, sebbene non abbia incoraggiato la mossa, non abbia comunque fatto nulla per ostacolarla o dissuaderla.
Mentre a rispondere alle esternazioni di Clooney è stato lo stesso Donald Trump che sui suoi social ha affermato che secondo lui George Clooney “dovrebbe uscire dalla politica e tornare alla televisione. Il cinema non ha mai funzionato per lui”. Trump attacca Clooney, definendolo “un attore finto” che “non è mai riuscito a fare un grande film”, il quale – con il suo appello – “si è messo contro il corrotto Joe, come i topi che entrambi sono”.