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Missili V-Shorad per i soldati Usa a Vicenza: cosa c'è dietro la mossa di Washington




La brigata americana di base a Vicenza ne riceverà una batteria di missili V-Shorad (Difesa aerea a cortissimo raggio) a cortissimo raggio. La fumata bianca, hanno spiegato le fonti informate dei fatti, è arrivata in seguito all'autorizzazione fornita dal governo italiano. La batteria verrà fornita per essere impiegata a supporto dell'eventuale proiezione delle forze armate statunitensi. Non solo: a quanto pare non è previsto il suo schieramento sul territorio nazionale. L'arma in questione, infatti, sarà dislocata nel magazzino della base statunitense di Vicenza, dove non potrà essere utilizzata. Sarà tuttavia trasportata, in seguito, fuori dall'Italia per seguire un ipotetico schieramento in altri paesi delle stesse truppe Usa. In questi giorni, tra l'altro, a margine del vertice Nato tenutosi a Washington, gli Stati Uniti hanno fatto sapere che inizieranno a spiegare missile a lungo raggio della loro Task Force Multi-Domain in Germania dal 2026come parte della pianificazione per il posizionamento permanente di queste capacità in futuro“.

Nuovi missili Usa in Europa

Una scheda informativa della Casa Bianca ha riepilogato gli sforzi che gli Stati Uniti metteranno in atto per rafforzare l'Alleanza atlantica. Uno dei contributi di Washington, riportato in maniera generale, consiste nel “posizionamento di ulteriore difesa aereasostegno e altri supporti bellici in Germania e Italia“. Non si tratta dei missili americani a lungo raggio annunciati dal 2026 in Germania, indicati in un capitolo della stessa scheda, bensì di un plus che l'amministrazione Biden intenderebbe concretizzare da qui alle prossime settimane.

I missili rientrano a pieno titolo nella strategia degli Stati Uniti. Per quanto riguarda l'Italia, è emersa l'indiscrezione sopra riportata: la brigata americana di base a Vicenza riceverà una batteria di missili V-Shorad a cortissimo raggio che potrà essere sfruttata a supporto”dell'eventuale proiezione delle forze Usa“. Non sarà schierata sul suolo italiano ma resterà in magazzino in vista di un eventuale dislocamento in un'altra nazione. Molto dipenderà dalle prossime mosse delle truppe di Washington.

Il caso tedesco e l'irritazione russa

I missili servono a venire deterrenteniente di più e niente di meno. Si tratta di una misura puramente precauzionale, così come lo conosciamo dai tempi della Guerra Fredda“, ha detto il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistoriusdurante un'intervista alla ZDF commentando la decisione di stazionare in Germania i missili a lungo raggio americani dal 2026.

In Europa mancano le armi convenzionali a lungo raggio, ha spiegato Pistorius, aggiungendo che “la Germania non ne ha affatto“. “Poiché non disponiamo di un numero sufficiente di sistemi in quest'area, gli americani li staranno temporaneamente finché non svilupperemo i nostri sistemi con i nostri partner europei“, ha affermato il ministro della Difesa. La Russia, invece, dispone di sistemi di arma deterrenti, ad esempio a Kaliningradche potrebbero raggiungere la Germania e altri paesi europei, ha sottolineato ancora Pistorius, spiegando che “per questo motivo ora si tratta di colmare questo divario da parte nostra“.

Si tratta di contrastare la minaccia posta dal presidente russo Vladimir Putincon una chiara capacità di deterrenza e prontezza di difesa“, ha detto ancora Pistoris, ribadendo di comprendere i timori per quello che potrebbe essere vista come una corsa agli armamenti. “Ma noi non minacciamo nessuno, non vogliamo attaccare nessuno. Vogliamo poterci difendere e lo segnaliamo molto chiaramente. E questo è tutto“, ha quindi concluso il ministro della Difesa.

I missili prodotti nei paesi della Nato stanno già colpendo il territorio russo, e un possibile aumento della portata di tali attacchi è una provocazione che porterà ad un'escalation della tensione, ha replicato il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskovcitato dalla Tass. “La cosa principale è che questi missili stanno già colpendo il nostro territorio.

Non dimentichiamo che Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporozhye sono tutti territorio della Federazione Russa – ha spiegato Peskov citando le regioni ucraine auto-annesse da Mosca – Per quanto riguarda l'aumento di questa distanza, questa è pura provocazione, un nuovo, molto pericoloso ciclo di escalation della tensione“.



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