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Scherma, sospesi i due schermidori accusati di stupro dopo la chiusura delle indagini


Dopo aver aperto un fascicolo, la Procura federale ha stabilito che i due indagati Lapo Pucci ed Emanuele Nardella non potranno scendere in pedana fino a nuova decisione

12 luglio 2024 (modificato alle 19:12) – MILANO

C'è una brusca accelerazione nella vicenda della presunta violenza sessuale di un gruppo da parte di due giovani schermidori nei confronti di un collega uzbeko, 18 anni compiuti da poco ma minorenne all'epoca dei fatti. La Procura di Siena, infatti, ha chiuso le indagini e si è appresta a chiedere il processo per Lapo Pucci ed Emanuele Nardella, di 19 e 21 anni, indagati per i fatti avvenuti a Chianciano Terme, durante un ritiro di giovani nazionali, nella notte tra il 19 e il 21 ottobre. il 4 e 5 agosto 2023.

procura federale

La chiusura delle indagini da parte della Procura di Siena ha fatto scattare l'apertura di un fascicolo anche da parte della giustizia sportiva, in particolare della Procura federale che aveva già ricevuto la denuncia da parte del giovane atleta uzbeko. Il primo effetto di questa decisione è la sospensione dei due atleti, in attesa che i due procedimenti affrontino il loro corso. “Relativamente al procedimento che vede coinvolti due atleti tesserati FIS, il presidente della Federazione Italiana Scherma ha tempestivamente trasmesso l'informazione alla Procura Federale per le azioni conseguenti. A seguito di ciò, in data odierna, il Tribunale Federale ha disposto la sospensione cautelare dei due tesserati da ogni attività in seno alla Federazione ai sensi dell'articolo 72 del Regolamento di Giustizia Federale” si legge in una nota della Fedescherma.

SCENARI

Lo scorso aprile, presso il Tribunale di Siena, si era svolto l'incidente probatorio del giovane atleta uzbeko che, difeso dall'avvocato Luciano Guidarelli, aveva ricostruito i fatti di quella sera dopo una festa in un pub di Chianciano. Gli indagati, difesi dagli avvocati Enrico De Martino, Matteo Antonio Starace e Gian Paolo Del Sasso, negano di aver commesso violenza nei confronti della giovane, sostenendo che il rapporto era consensuale. Adesso avranno venti giorni per presentare memorie, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, nonché presentarsi per essere sottoposti ad interrogatorio.





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