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Bozzoli faccia a faccia con gli avvocati per studiare come evitare l’ergastolo. Tre i passi falsi che l’hanno tradito e hanno portato alla cattura


Due ore e mezza per parlare con i suoi difensori. Ci è stato Giacomo Bozzoli al risveglio nel carcere di Bollate, dove il 39enne bresciano è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario è stato trasferito dopo l'impatto shock con la casa circondariale di Brescia nella quale era stato portato poche ore dopo il suo arresto.

All'uscita dal carcere gli avvocati Luigi e Giovanni Frattini non hanno voluto rilasciare dichiarazionimantenendo la fede in una linea che ha sposato gli indomani della conferma dell'ergastolo e la fuga dei loro assistiti. Probabile che il 39enne abbia chiesto loro delucidazioni circa le strade perseguibili per evitare l'ergastolo ed abbia con loro sondato la possibilità di chiedere la revisione del processo, magari grazie anche alle dichiarazioni del presunto testimone austriaco mai evocate nel corso dei processi, ma riferite al procuratore della Repubblica Francesco Prete nel lungo faccia a faccia con lui nei minuti dell'arresto.

In attesa dell'interrogatorio del 39enne, che potrebbe essere sentito la prossima settimana dal procuratore aggiunto Nicola Serianni in qualità di persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta a carico di ignoti per il favoreggiamento della sua fuga, a parlare per ora sono fonti investigative.

Ad emergere in particolare alcuni retroscena circa la cattura dell'uomo, trovato nel cassettone sotto il letto di casa. Decisivi per l'individuazione di Bozzoli sarebbero una telefonata effettuata quest'ultima all'alba di giovedì con un cellulare schermato, ma con un numero noto anche ai carabinieri; l'accensione dell'aria condizionata nella villa di Soiano del Lago; l'oscuramento di una delle telecamere di videosorveglianza della stessa abitazione. Passi falsi, quelli compiuti dal 39enne, che i carabinieri del Nucleo Investigativo di Brescia hanno interpretato correttamente, decidendo di dare la via al blitz che si è concluso con la sua cattura e la fine della latitanza durata undici giorni.



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