Economia Finanza

“Capitali europee nel mirino”. Mosca alza il tiro per fermare i piani della Nato




Continua lo scontro a colpi di dichiarazioni infuocate tra Stati Uniti e Russiascatenato dalla decisione degli americani di schierarsi in Germania missile a lungo raggio a partire dal 2026. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha affermato che Mosca ha i mezzi per rispondere alla mossa di Washington e che capitali europee sarebbero le prime vittime di uno scontro aperto.

C'è sempre stata una situazione paradossale: gli Stati Uniti hanno schierato diversi tipi di missili, di diversa gittata, ma tradizionalmente si sono rivolti verso il nostro Paese. Il nostro Paese, di conseguenza, ha identificato i punti europei come obiettivi dei nostri missili”, ha dichiarato Peskov, ripreso dall'agenzia TassaIl nostro Paese è al centro dell'attenzione dei missili americani posizionati in Europa. Ci siamo già passati. È già stato fatto tutto in passato. Abbiamo abbastanza capacità di dissuadere questi missili. Ma la vittima potenziale sono le capitali di questi Stati”. Il portavoce del Cremlino ha anche sottolineato che il suo avviso è l'assurdità della situazione, ovvero che gli Stati Uniti continuano a fare soldi mentre l'Europa è “nel mirino dei missili”.

Venerdì 12 luglio lo stesso Peskov ha definito la decisione di Washington come “una pura provocazioneun nuovo, molto pericoloso ciclo di escalation della tensione”. Le minacce verso l'Occidente sono arrivate anche dal viceministro della Difesa russo Sergei Ryabkov, secondo cui Mosca svilupperà “una risposta militare alla nuova minaccia”. Secondo il piano presentato dagli Stati Uniti, si inizierà con “spiegazioni episodiche“nel 2026, per poi passare ad uno”stazionamento duraturo” che evidenzierà l'impegno delle forze armate americane verso la Nato e il loro contributo alla deterrenza europea.

L'annuncio della Casa Bianca è arrivato durante il vertice dell'Alleanza atlantica a Washington e ha gettato ulteriore benzina sul fuoco della tensione tra il blocco occidentale e la Federazione, aumentata vertiginosamente da quando il presidente Biden ha autorizzato l'Ucraina a colpire le regioni russe al confine con il Paese invadendo servendosi delle armi di fabbricazione statunitense.

La decisione del leader americano è stata imitata da altre cancellerie occidentali, scatenando l'ira del Cremlino e accusando da parte di alti funzionari russi della volontà della Nato di portare il mondo verso

I l conflitto. Più aggressivo tra tutti, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale Dmitri Medvedev ha dichiarato che Mosca dovrà fare di tutto per far sparire l'Ucraina, l'Alleanza atlantica o entrambe.



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