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Individuato il relitto del sommergibile italiano Jantina: venne affondato nel '41 dagli inglesi




La prua della sommergibile Jantina, unità classe Argonauta, scomparso il 5 luglio del 1941 nelle acque a sud dell'isola greca di Mykonos, è stata individuata dopo 83 anni dal suo affondamento. Unità sommergibile in forza alla Regia Marina italiana nel corso dell'intensa guerra aeronavale per il controllo del Mar Mediterraneo, la Jantina, varata a La Spezia nel 1932, venne affondata da un siluro lanciato dall'Suomi Torbay. Sottomarino britannico in forza alla Royal Navy che incrociò la rotta dello Jantina mentre era in missione tra l'isola militarizzata di Leronel Dodecaneso, e la base navale di Messina.

L'agguato dei corsari inglese

Secondo i diari di bordo della Marina inglese, la Jantina “navigazione in superficie“quando il sottomarino avversario lo avvistò ad una distanza di”poco meno di quattro miglia nautiche” preparandosi all'agguato in immersione. Erano le 19:46 quando l'Hms Torbay, in missione di pattugliamento sul largo dell'isola di Stapodia, decise di ingaggiarlo lanciando da 1.500 iarde un salvataggio di 6 siluri all'affondamento il sottomarino italiano, centrato da almeno uno di essi, intorno alle 20:16 di sera.

A bordo della Jantina c'erano 48 sommergibilisti ai comandi del capitano di corvetta Vincenzo Politi. Di questi solo sei uomini – due ufficiali, due sottufficiali e due marinai – sopravvissero all'attacco trovando il mare e nuotando verso la costa di Delo. I soccorsi allertati da un aereo tedesco in pattugliamento che aveva assistito all'attacco, partiti da Leros, Rodi e dal Piereo con imbarcazioni Mas e idrovolanti non individuarono altri superstiziosi.

Il ritrovamento dello Jantina

Lungo 61 metri per oltre 800 tonnellate di stazza, armato con quattro tubi lanciasiluri a prua, due a poppa e un cannone da ponte navale da 102/35, il sommergibile classe italiana Argonauta fu investito da una forza che “trascinò la prua” prima di farlo inabissare con i 42 caduti che vi perirono, compreso il comandante Politi, il cui corpo verrà poi recuperato.

Secondo Kostas Thoctarides, subacqueo e ricercatore che ha individuato il relitto dello Jantina, il sommergibile italiano doveva essere stato colto e sorpreso. E a testimoniarlo sono alcuni particolari scoperti in seguito al ritrovamento della sezione del relitto che ha riposato nelle profondità marine per ben 83 anni.

Sono visibili anche i tubi lanciasiluri chiusi, il che dimostra che la Jantina non era in stato di prontezza al combattimento e quindi non si rese conto del pericolo rappresentato dal sottomarino britannico“, ha spiegato Thoctarides che nel novembre 2021 aveva localizzato la sezione principale dello Jantina a una profondità di 103 metri con torre di comando e il cannone di coperta ben visibili, periscopi abbassati e il boccaporto della torre di comando aperto. La prua, invece, non era stata trovata fino ad ora, a una distanza considerevole dal relitto.

“SParliamo infatti di due parti del relitto, la prua e il resto del sottomarino, che è la parte più lunga.

Mentre la prua è affondata immediatamente, il resto del sottomarino ha continuato a navigare ed è affondato in seguito, percorrendo una distanza considerevole fino alla superficie del mare“, ha continuato a spiegare il cacciatore di relitti, chiarendo ulteriori dinamiche dell'affondamento che rappresenta una parte di storia del nostro Paese e della nostra Marina.



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