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La metamorfosi di Evenepoel: forse il Tour avrà una terza via


Ha accettato il fatto che, al momento, esistono due corridoi più forti di lui in una corsa a tappe. Ma ha solo 24 anni e si è messo in testa che…

Tra i duellanti che si sono spartiti gli ultimi quattro Tour – due Pogacar, due Vingegaard – spicca un terzo uomo. Se ne parliamo nel giorno in cui perde il secondo posto in classifica, è perché Remco Evenepoel ci appare in questo Tour de France come una versione inedita di se stesso. Dopo essere stato battezzato “nuovo Merckx” quando aveva dieci anni, dopo aver fatto dimenticare tre o quattro “nuovi Evenepoel” lungo la strada. Dopo aver rischiato di perdere tutto per vent'anni, cadde nel vuoto in Lombardia. Dopo aver vinto una Vuelta a ventidue anni ed essere diventato campione del mondo su strada poche settimane più tardi, dopo aver conquistato la maglia arcobaleno l'anno dopo anche a cronometro. Dopo aver vinto due volte la più classica delle classiche, la Liegi-Bastogne-Liegi, che si concede solo ai corridoi pieni di grazia. Dopo tutto quanto, Remco ha ormai ventiquattro anni e può dirglielo per la prima volta per quello che è: un corridoio solido, che dice quello che gli salta in testa senza pensare troppo alle conseguenze, che lui vuole e dove può arrivare.



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