Economia Finanza

Ora la Nato è più forte. Accolga subito l'Ucraina




È forte la Nato, oggi. È senz'altro il più forte del 23 febbraio 2022, quando il mondo si interrogava se il pluriricercato Vladimir Putin – perseguitato in tutto il mondo per crimini di guerra, per sequestro e rapimento di decine di migliaia di minori e bambini ucraini per ordine della Corte penale internazionale – avrebbe invaso l'Ucraina. Ed è sicuramente più forte di 75 anni fa la Nato, quando si dava avvio ad un'Alleanza militare per la difesa e il mantenimento della pace e della libertà nei paesi democratici. È forte la Nato, ma oggi appare debole. Forse addirittura più debole di prima, di sempre. Perché? Perché appare come il Re Tentenna, Carlo Alberto di Savoia, così dipinto dalla satira di Domenico Carbone, a lungo oscillante tra la firma dello Statuto e le idee del passato. Ecco, forse la Nato, tanto forte per i nuovi membri europei che hanno aderito al Patto Atlantico, Svezia e Finlandia, e per quelli sudamericani che hanno già chiesto di farvi parte, a cominciare dall'Argentina del leone Javier Milei, che appare debole perché tentenna . L'Ucraina è lì, succube del terrore dei missili russi, nordcoreani, iraniani e cinesi, e il vertice di Washington si limita a sancirne l'irreversibilità nell'ingresso.

Mentre decine di piccoli innocenti, malati di cancro, soccombono sotto il terrorismo di Putin. «Le immagini dei bambini malati oncologici per strada a seguito del bombardamento dell'ospedale pediatrico di Kiev mi sembrano spaventose»,

ha detto il nostro Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloninel corso del vertice della Nato. «Quando si aggredisce così la popolazione civile, e lo si fa con questa veemenza accanendosi sui bambini, i segnali che arrivano sono decisamente altri rispetto a quelli che una certa propaganda russa vorrebbe far passare», ha aggiunto il Presidente Meloni riferendosi alla mendace volontà di Mosca di cercare soluzioni pacifiche al conflitto in Ucraina. La Nato è forte, ma appare debole, e quindi poco credibile agli occhi del fronte imperialista guidato da Cina, Iran e Corea del Nord che lasciano al partner minore russo il lavoro sporco. Eh sì, perché mentre scriviamo e continuiamo ad arrivare sul nostro cellulare gli allarmi di allerta aerea per la minaccia di attacchi missilistici su Kiev, Cina e Bielorussia ammassano truppe al confine con la Polonia, in esercitazioni con armi tattiche nucleari. Appare sicuramente oggi più consapevole del pericolo imminente il presidente argentino Milei che, a distanza di 12.816 chilometri da Kiev, per bocca del suo ministro della difesa Luis Alfonso Petri, dichiara di aver presentato la richiesta di ammissione al Patto Atlantico, preannunciando l'invio di F-16 a Kiev al posto degli aeromobili in passato commissionati a Xi Jinping. C'è una grande opportunità oggi per la Nato ed è quella di trasformarsi in un'alleanza operativa. Mentre oltre 50 Paesi nel mondo, a ragione, firmano nel mondo l'appello a Biden per togliere Cuba dalla lista dei paesi sponsor del terrorismo nella quale lista, si noti bene, non figura la Russia – la Nato ha la possibilità di vincere il terrore di Putin, hic et nunc, qui e ora, ammettendo da subito l'Ucraina nel Patto Atlantico. Senza se e senza ma.

Perché, se qualcuno non se ne fosse accorto, il mondo è già in conflitto con le autarchie imperialiste cinesi, nordcoreane e iraniane, in cui Putin appare sempre più mal tollerato, nonostante i patetici tentativi di accreditarsi come educatore, screditati dai suoi stessi dante causa . Stati totalitari che fanno della dittatura la forma di governo vigente nei rispettivi paesi, basata sulla gestione del potere non competitivo, e del terrore lo strumento per mantenere quel potere autocratico. Per la Nato è dunque ora il momento di agire, ammettendo l'Ucraina a farne parte subito, oltre le regole fissate 75 anni fa. In un tempo di pace, quando il mondo era ben lontano dall'immaginare la crudeltà, il delirio e l'atrocità dei missili russi, guidati da Putin, scagliati su ospedali pediatrici destinati a povere creature innocenti malate di cancro.

Ogni ulteriore tentativo non farà altro che rafforzare la presunzione di invincibilità e l'impudenza dell'aggressore che persevera nei suoi attacchi. Anche ora, a distanza di ore dall'eccidio di Kiev, risuona l'allarme sul cellulare per l'ennesimo attacco criminale.

*Sociologo dei fenomeni politici e giuridici – Università Lumsa



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