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Raid israeliano su Khan Younis: 71 morti. Nel mirino anche Mohammed Deif, il “fantasma di Gaza”




Mentre proseguono le Trattativo Trasporti Israele e Hamasnon si fermano le operazioni nella Striscia di Gaza. Gli Idf hanno condotto una serie di raid nella zona di Al-Mawasia ovest di Khan Younis. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa palestinese Wafa, gli attacchi avrebbero causato almeno 71 morti e 289 feriti.

Secondo quanto riportato dal Tempi di Israeleche ha citato un rapporto non meglio specificato ripreso dal giornale Israele Hayoml'obiettivo dei bombardamenti aerei era Mohammed Deifil capo delle brigate al-Qassam noto anche come “il fantasma di Gaza” e una delle menti dietro gli attacchi del 7 ottobre. Altri media ebraici hanno riportato che assieme al comandante dell'ala militare di Hamas vi era anche Rafa'a Salamehcapo della brigata di Il Khan Younis che, secondo fonti di Al-Arabia, sarebbe stato ucciso.

Le Idf hanno confermato che i bersagli dell'attacco aereo erano i due alti ufficiali di Hamas, spiegando che si trovavano in un edificio circondato da guardie armate e terroristi, in una zona abitata da civili ma non in un campo profughi. Nell'area dell'attacco, inoltre, non vi erano ostaggi israeliani. L'esercito sta ancora aspettando la conferma dell'eliminazione dei bersagli dall'intelligence. Secondo il sito Rete Ynetche ha ripreso le fonti dell'intelligenzail “fantasma di Gaza” sarebbe stato gravemente ferito.

Fin dallo Shabbat di sangue, Mohammed Deif è stato designato come uno dei tre obiettivi principali delle forze israeliane, assieme al suo secondo Marwan Issaeliminato nel marzo scorso, e al capo di Hamas nell'exclave Yahya Sinwarla cui posizione è al momento sconosciuta. Pare che nel corso dei mesi di guerra si sia spostato da Khan Younis a Rafah tramite la rete di tunnel sotterranei, ma la sua posizione attuale è sconosciuta.

L'alto ufficiale dell'organizzazione terroristica Sami Abu Zuhri ha dichiarato che le dichiarazioni israeliane sulla presenza di Deif ad al-Mawasi sono false e “servono per giustificare l'orribile massacro. Tutti i martiri sono civili e ciò che è accaduto è una tomba escalation nella guerra di genocidio sostenuta dal sostegno americano e dal silenzio mondiale”. Il rappresentante di Hamas ha anche affermato che i raid aerei hanno dimostrato il disinteresse di Tel Aviv per raggiungere un accordo di cessare il fuoco. In seguito ai bombardamenti, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha tenuto una riunione con il capo di Stato maggiore dell'Idf Herzi Halevi e il direttore dello Shin Bet Ronen Bar. Secondo quanto riportato da Canale 12gli alti ufficiali israeliani hanno ritenuto di “non potersi lasciar sfuggire” l'opportunità di eliminare Mohammed Deif e che valeva il rischio di far tornare i colloqui per una tregua e il rilascio degli ostaggi in una fase di stallo.

Oltre agli attacchi su Khan Younis, le Idf hanno distrutto a Rafah un deposito di parapendio


utilizzati durante gli attacchi del 7 ottobre, diversi tunnel e alcune cellule terroristiche. Venerdì 12 luglio, inoltre, è stato eliminato Hossam Mansour, il capo di un dipartimento delle forze di sicurezza interna di Hamas.





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