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Southgate: “Non credo nelle favole, ma credo nei sogni. Sono fiducioso”


Così il tecnico: “Nelle ultime settimane siamo migliorati, dimostrando non solo qualità tecniche ma anche una notevole resilienza”

Dal nostro inviato GB Olivero

13 luglio 2024 (modificato alle 23:53) – BERLINO

“Non credo nelle favole, ma credo nei sogni”. Gareth Southgate sogna questo da tre anni, ovvero da quando la sua Inghilterra affrontò la finale degli Europei a Wembley contro l'Italia. Con il lavoro e la serietà, oltre che con tanti grandi giocatori, Southgate è tornato in finale e ovviamente domani contro la Spagna spera in un risultato diverso: “Abbiamo la straordinaria opportunità di vincere l'Europeo realizzando ciò che ci eravamo prefissi nel momento in cui avevamo lasciato il Qatar prima di quanto avremmo desiderato – ha detto nella classica conferenza stampa della vigilia all'Olympiastadion di Berlino -. Sono fiducioso perché la squadra nelle ultime settimane è migliorata, dimostrando non solo qualità tecniche ma anche una notevole resilienza. Mi piacerebbe regalare a tutti gli inglesi una serata speciale domani. Stiamo scrivendo una bella storia, con il rimonte, i gol nel finale, i rigori. Ma non dobbiamo fermarci qui”. L'Inghilterra non ha mai vinto l'Europeo e l'unico titolo della sua storia è il Mondiale del 1966. La Spagna, però, è sembrata finora la squadra migliore dell'Europeo: “Non c'è stato molto tempo per allenarsi dopo la semifinale – dice Southgate -, ma abbiamo parlato del modo in cui dovremo affrontare la gara. Comunque non ci saranno differenze rispetto alla strada che abbiamo percorso in tutto questo periodo. Abbiamo cambiato qualcosa nel corso del torneo anche per le condizioni di alcuni giocatori, ma i principi sono chiari. La Spagna è una squadra molto preparata, pressata molto bene con intensità, come tutte le squadre spagnole mantengono il possesso, ma è una cosa che anche noi stiamo facendo con ottimi risultati”. Naturalmente conterrà anche l'esperienza: “E a noi non manca. In questi momenti non è necessario usare troppe parole. I giocatori non hanno bisogno di essere motivati, dobbiamo solo assicurarci di curare i piccoli dettagli perché sono quelli che fanno la differenza. Non si tratta solo di scendere in campo e giocare, ma pure di assicurarsi che ogni singola cosa sia giusta”.

IL CAPITANO

Anche Harry Kane, seduto accanto al suo allenatore, ha parlato di dettagli: “Ci siamo preparati bene, ma c'è ancora tempo per sistemare qualcosa. La mentalità della squadra è straordinaria, abbiamo fatto un lungo viaggio per tornare in finale dopo la delusione di quella persa con l'Italia. Abbiamo sofferto tantissimo per la sconfitta di Wembley e adesso abbiamo un enorme fuoco dentro di noi. Sarebbe una gioia grandissima per tutto il nostro Paese”. E per Kane sarebbe il primo trofeo in carriera: “Cerco di non pensare a questo, anche se così bene cosa significherebbe la vittoria per me, oltre che per l'Inghilterra. Mi emoziona l'idea di riuscire a rendere felici molte persone. La sconfitta con l'Italia è stata dolorosa, ogni volta che perdi una finale è difficile cancellarla dalla memoria. Ma provo a imparare dalle delusioni ea diventare un uomo e un giocatore migliore. Abbiamo fatto grandi cose in molti tornei, ma ora è il momento di superare il limite. La nostra convinzione è cresciuta durante l'Europeo e le rimonte ci hanno dato ancora più fiducia. Abbiamo grandi giocatori in squadra e adesso dobbiamo solo dare tutto per vincere”.

IL DUBBIO

Per quanto riguarda la formazione, Southgate dovrebbe confermare che ha battuto l'Olanda con un solo cambio: l'inserimento di Shaw al posto di Trippier ha un problema al polpaccio e potrebbe non recuperare in tempo per la partita. Dal punto di vista tattico, solitamente modulo fluido: un 3-4-2-1 che in fase di non possesso si trasforma spesso in una difesa a quattro con un'altra linea di quattro giocatori a protezione.





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