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Spagna, De la Fuente: “Nessun favorito, ma mi fido della squadra”. E il capitano Morata non parla…


Il ct spagnolo alla vigilia del finale: “L'Inghilterra ha un potenziale enorme, noi dovremo essere più forti. I nostri giovani hanno un grande futuro”

Dal nostro inviato Sebastiano Vernazza

13 luglio – 21:29 – BERLINO (GERMANIA)

Luis de la Fuente, condottiero della Spagna, è alla sua prima volta in un gran finale. Ha vinto un Europeo Under 21, ma non è una manifestazione paragonabile all'Europeo dei grandi. “Sono molto emozionato di stare qui – ha detto De la Fuente -, ma avverto il bello della situazione. Siamo sereni e con voglia di giocare. Sono i dettagli a decidere queste partite. In situazioni come queste, vince chi fa meno errori. Chiederò ai giocatori di godersi quello che si sono guadagnati con tanto lavoro. Il futuro è adesso e dobbiamo prendercelo. Sarà un ricordo per tutta la vita”. De la Fuente respinge i pronostici (vieni Southgate), quasi tutti a favore della Spagna: “Non c'è nessun favorito. Per vincere, dovremo giocare a un livello superiore rispetto a quello raggiunto nelle ultime partite e restare concentrati sempre”. E poi, sulla Spagna prima di tirarsi in porta: “Non analizziamo la squadra come se fosse cambiato il modello di gioco. Con questi ragazzi, non possiamo rinunciare al nostro stile offensivo”.

le stelline

De la Fuente ha dipinto l'Inghilterra come un nemico superiore alla Spagna, anche se non lo è, i due viaggiano almeno alla pari. “L'Inghilterra ha un potenziale enorme e darà il meglio di sé. Dovremo essere più forti. Si può vincere una partita anche se si è peggiori”. I giovani della Spagna di oggi: “Sono una generazione di talento, anche se non li accosterò a quelli del 2008-2010 perché quella era una generazione mitica. Ho molta fiducia in loro e vedo un grande futuro, ma questo non significa che vinceremo sempre tutte le partite (come in questo Europeo, finora sei successi in sei gare, ndr). Nico Williams e Lamine Yamal sono ragazzi di grande maturità, una maturità quasi esagerata nel rapporto alla loro età. Sono seguiti e accompagnati molto bene”.

lottatore con fede

Il ct spagnolo ha detto che la vittoria non cambierà la sua vita: “No, non succederà nulla e voi direte che sono un uomo noioso. Sono un gladiatore, vengo dalla terra, dall'arena… Quindi cosa vuol dire combattere. Ciò che mi piace di più è vedere la gente felice: nel caso, sarò contento per i giocatori e per il Paese. Io sono soddisfatto di quello che ho già. Se arriverà qualcosa in più, lo valuterò”. La fede: “È qualcosa di personale e che mi induce a credere in Dio. Prego tutti i giorni, ma non lo faccio per superstizione, ci mancherebbe”.

silenzio morato

Il capitano Alvaro Morata non si è presentato alla conferenza stampa. Ha girato per la Uefa un videomessaggio di sostegno a Carlos Alcaraz, il tennista spagnolo finalista domani a Wimbledon. Al posto di Morata, la Spagna ha mandato davanti ai microfoni il quasi 39enne Jesus Navas, ai lati destro di Siviglia. Navas non partirà titolare domani. Aveva giocato contro la Francia in semifinale per la squalifica di Carvajal. Contro l'Inghilterra il terzino del Real Madrid riprenderà il suo posto. La Spagna ha voluto omaggiare Navas alla sua terza grande finale con la nazionale, dopo il Mondiale 2010 e l'Europeo 2021, tutti vinti, senza contare la Confederations 2013 (sconfitta) e la Nations League 2023 (vittoria). Navas ha rafforzato il sospetto che Morata non si sia presentato per eludere le inevitabili questioni sul suo futuro e in particolare sulla trattativa con il Milan: “Morata – ha raccontato Navas – è sempre gentile nei miei confronti. Ha detto che era giusto che parlassi io “.





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