Cinema

Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F fa la cosa giusta


Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F è su Netflix

Diciamolo subito e scandiamo gli equivoci: se siete contrari per principio al concetto di sequel dell'ereditànon sarà Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F a farvi cambiare idea – in realtà forse non esiste alcun film, né mai esisterà, in grado di convincerci che riprendere personaggi e situazioni vecchie di trent'anni e riportarle sul grande schermo (o sul piccolo, in questo caso) è una buona idea. Se invece siete nostalgici, o se siete giovani e curiosi di vedere cosa è piaciuto ai vostri genitori ma aggiornato sul fatto che siamo nel 2024, il quarto film della serie di Un poliziotto a Beverly Hills è uno degli esempi migliori di come si possa recuperare un vecchio franchise senza rovinare alcun ricordo.

Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F io sequel dell'eredità

“Legacy sequel” è un'espressione relativamente recente: se ne parla dal punto di vista critico da meno di dieci annie anche se esistono degli esempi precedenti è chiaro che si tratta di un modo di fare cinema che è figlio di quei tempi intrisi di nostalgia e poveri di quelli originali. L'idea è molto semplice: recuperare un vecchio franchise e riportarlo in vita, recuperando i personaggi originali e introducendone di nuovi. E lo scopo è altrettanto evidente, e duplice: da un lato, riportando al cinema chi è cresciuto con quei personaggi e quegli universi, dall'altro portare a bordo anche le nuove generazioni.

In altre parole, è un modo per (provare a) far contenti genitori e figli in egual misura. Pensate ai nuovi acchiappa fantasmiche hanno protagonisti altrettanto nuovi (così i figli sono contenti perché si identificano) ma che recuperano anche quelli vecchi (così i genitori si commuovono). Oppure pensa ai due recenti Cattivi ragazzio Guerre stellaripersino un Top Gun: La leggenda continuaEcco, Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F è esattamente questo genere di operazione: recupera il passato e gli dà una bella rinfrescata introducendo volti nuovi. Uno in particolare, in realtà: rispetto agli altri sequel di Legacy, questo quarto capitolo di Un poliziotto a Beverly Hills è molto più legato alle origini, e all'apparenza poco interessato a tornare ad essere un franchise.

Il rispetto del passato

Ed è forse questo dettaglio che più di tutti aiuta Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F a non sembrare solo un'operazione commerciale mascherata dietro una bella passata di nostalgia. Non c'è quasi nulla di nuovo nel film: Axel torna a Beverly Hills per la quarta volta ma è come se fosse la prima, i personaggi che ritrova (Rosewood e Taggart in particolare) sono gli stessi che avevamo imparato a conoscere nei tre capitoli precedenti, e Jane, la figlia di Axel nata da non si capisce quale madre, è l'unica vera novità e apertura al presente – tanto che è più probabile che un eventuale Beverly Hills Cop 5 vedi lei come protagonista, non il padre.

Un piedipiatti a Beverly Hills Axel F Eddie Murphy

In altre parole, Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F sembra un film fatto per soddisfare la voglia di Eddie Murphy di tornare a interpretare un'ultima volta uno dei personaggi che gli hanno dato fama e successo. Non c'è mai l'impressione di trovarsi di fronte a un nuovo primo capitolo: se dopo questa nuova avventura Axel Foley andasse in pensione non si stupirebbe nessuno. È il primo di tutti un film fatto per chiudere parentesi, per completare un arco di crescita iniziato nel 1984; uno sfizio, un'ultima soddisfazione più che un tentativo di tornare a fare soldi raccontando intricate storie di crimini a Beverly Hills. Il problema di molti sequel di Legacy è che sembrano non avere nulla a che fare con gli originali: non è il caso del film di Mark Molloy.

Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F e la trappola della nostalgia

Questo non significa che Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F sia un film perfetto, o anche solo un grande film: al contrario, arriva ad essere fin troppo rispettoso dei suoi predecessori, al punto da essere concepito e scritto come un film degli anni Ottanta in cui sono stati infilati a forza un paio di smartphone giusti per ricordarci che siamo nel 2024. Il suo difetto più grande è quindi la prevedibilità: Eddie Murphy fa tutto quello che ci si aspetta da lui, e se è vero che lo fa con grinta e voglia di fare, è anche vero che ormai è difficile rimangono sorpresi dai suoi monologhi o dalle sue follie. L'uso delle musiche, gli inseguimenti con veicoli pazzi, le one liner uguali a quarant'anni fa: a tratti, Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F non sembra un sequel di Legacy, ma un quarto capitolo perduto e girato con qualche decennio di ritardo.

Axel F

Al film è stato però riconosciuto un ultimo grande merito: il fatto di trattare Axel Foley come un personaggio ormai invecchiato, e che è quindi macchiato da una certa malinconia e disillusione. Le stesse che trasparivano in qualche modo anche nel terzo capitolo, ma lì erano fuori posto e contribuivano ad affondare il film. Qui invece Murphy interpreta prima di tutto un genitore preoccupato, e solo in secondo luogo un poliziotto sui generis: non arriviamo a dire che il suo personaggio sia triste o crepuscolare, ma ha la dignità di non essere lo stesso pazzo scatenato che era ai tempi del primo capitolo. Non è un dettaglio da poco: Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F è una questione personale, per il suo protagonista e per il suo interprete, ed è questo che lo fa funzionare meglio dei media di tutti i sequel dell'eredità contemporanei.

Seguiteci su TikTok!

I film e le serie imperdibili

Classificazioni consigliate





Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *