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Alcaraz travolge Djokovic e resta sul trono di Wimbledon. Per Carlos è il 4° Slam


Lo spagnolo domina il serbo che cercava il 25° Slam in carriera: termina 6-2 6-2 7-6 in 2 ore e 27. Sinner resta n. 1 al mondo

dalla nostra inviata Federica Cocchi

14 luglio – 17:42 – LONDRA

Il giovane torna sul trono: Carlos Alcaraz batte Novak Djokovic 6-2 6-2 7-6 in due ore e mezza, sbriciola i suoi sogni di conquistare il 25° Slam della carriera, e diventa il più giovane vincitore di 4 slam della storia. Non solo, è appena il sesto tennista dell'Era Open a fare la doppietta Roland Garros-Wimbledon nella stessa stagione. Quello che Lorenzo Musetti aveva descritto come il miglior Djokovic mai affrontato, oggi non ha potuto nulla contro lo spagnolo, che pure ha rischiato grosso con i tre match point che si è fatto annullare concedendo il controbreak al serbo e superandolo poi al tie break. Roger Federer, dunque, resta il giocatore con il maggior numero di titoli a Wimbledon in carriera, la quota otto. Il serbo deve rimandare il sogno di battere la primata di Margaret Court, plurivincitrice dello Slam a quota 24, con un nuovo assalto agli Us Open ma il primo obiettivo sarà l'Olimpiade di Parigi, unico grande titolo che ancora gli manca. A consegnare il trofeo, Kate Middleton, la principessa del Galles che si sta curando da un cancro e appena alla seconda uscita pubblica dall'annuncio della malattia. Per lei, accompagnata dalla figlia Charlotte e dalla sorella Pippa, la standing ovation del Center Court.

PECCATORE SEMPRE N.1

Nonostante la vittoria di Alcaraz, Jannik Sinner, fuori ai quarti di finale contro Daniil Medvedev, resta in vetta alla classifica con 9570, seguito da Djokovic a 8460 e dallo spagnolo a 8130. Sinner riprenderà domani gli allenamenti in vista delle Olimpiadi, una settimana a Montecarlo prima di partire, il 23 luglio, con gli altri azzurri.

LA PARTITA

La prima partita, con Djokovic al servizio, preannunciava una partita combattuta: ci sono voluti 13 minuti e cinque palle si staccano da Alcaraz per strappare il servizio a Nole. Un braccio di ferro sfinente. Lo spagnolo però non trema subito e sigilla subito il vantaggio, lasciandone solo un 15 a Djokovic. Il serbo fatica anche nella terza partita, 15-30, poi 30-30 ma non si lascia travolgere. Ogni turno di servizio, per l'ex numero 1 al mondo, è una rincorsa. E nella quinta partita consegna il secondo break nelle mani di Alcaraz che vola 4-1 e poi 5-1 dopo aver salvato a sua volta una palla break. Il set si chiude 6-2 dopo 41 minuti e l'impressione è che Nole sia ben lontano da quello visto in semifinale. Doccia gelata nel secondo set di Djokovic, subito breakkato. Lo spagnolo ci mette del suo con i classici errori di distrazione, e subito dopo permette a Nole di avvicinarsi ai vantaggi con un doppio fallimento. Le accelerazioni dritte di Alcaraz lasciano fermo il serbo, che tuttavia corre in avanti senza difficoltà nelle incursioni in rete. Nella settima partita, con un doppio fallo sulla palla break, cede di nuovo il servizio e manda il 21enne a servire per la seconda serie. Alcaraz chiude dopo essere stato 30-30. Djokovic prova a ripartire dall'attacco, ma Alcaraz ha ancora l'occasione di mettere la testa avanti e, probabilmente, uccidere il match. Il serbo resta attaccato alla partita, si procede in equilibrio, e nel sesto gioco del terzo set, il serbo ha la possibilità di rientrare. Non la sfrutta, e la situazione si ribalta: sfonda lo spagnolo grazie a un paio di prodezze che entusiasmano il Centre Court, 5-4 e via, a servire per il titolo. Il braccino colpisce anche i fenomeni: Djokovic annulla due match point e al terzo Carlos spara fuori un dritto: parità. Ancora pasticci da parte di Alcaraz che concede a Nole una palla del contropiede. Ancora un dritto fuori e il serbo riapre il set. Si va al tie break, con un minibreak e un contro-minibreak, e Ferrero che dal box inizia a iperventilare. Sul 4-3 Nole, spedisce fuori un dritto: 5-3 Carlos. Stavolta sul match point non sbaglia. Wimbledon è suo.





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