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Attentato a Trump, il momento più oscuro di un’America senz’anima Agenzia di stampa Italpress – Italpress


Questo screenshot del video mostra l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump che viene aiutato a scendere dal palco durante un comizio a Butler, Pennsylvania, Stati Uniti, dopo che tra la folla sono risuonati degli spari, il 13 luglio 2024. Le riprese video hanno mostrato che Trump stava tenendo un discorso quando si sono sentiti dei rumori scoppiettanti. Si potevano udire delle urla tra la folla e Trump è stato rapidamente scortato fuori dal palco dagli agenti dei servizi segreti. Si poteva vedere del sangue su un lato della sua testa e sul suo orecchio. È stato rapidamente scortato in un veicolo e il suo corteo ha lasciato il luogo. Trump è attualmente al sicuro e si prevede che sopravviverà, ha riferito la NBC News, citando alti funzionari delle forze dell'ordine. Foto di Xinhua/ABACAPRESS.COM

di Gianfranco D'Anna
ROMA (ITALPRESS) – E' uno dei momenti più oscuri degli Stati Uniti d'America.
L'attenzione rivolta a Donald Trump evoca molteplici misteri e retroscena dell'assassinio a Dallas, avvenuto nel 1963, del Presidente Kennedy. Un omicidio di cui le verità mai conosciute sono ancora note, e probabilmente lo saranno per sempre, infinitamente più dei particolari documentati e accertati. Dallas, Texas, Butler, Pennsylvania: stesse modalità, un cecchino appostato a distanza poi viene ucciso, un fucile di precisione e un contesto confuso e caotico. L'unica enorme differenza è che Trump è stato colpito da un orecchio destro ed è rimasto illeso.
Il sangue sul volto, l'espressione sconvolta, la gesticolazione convulsa, le grida di rabbia e di rivalità di Trump sono entrate già nella storia e hanno l'effetto di rimuovere tutte le gravi accuse spesso infamanti, le pesanti imputazioni processuali, i dubbi, la perplessità e in molti casi anche l'istintiva repulsione dell'opinione pubblica e soprattutto degli elettori americani nei confronti del timore e del dibattito dell'ex Presidente, candidato repubblicano alle presidenziali di novembre. Le scene epiche degli agenti del Secret Service che circondano, coprono e accompagnano quasi sollevandolo di peso Trump alla macchina blindata, sono destinate a rimanere nella memoria similmente alle immagini dei Marines americani che issano la bandiera a stelle e strisce a Iwo Jima, nel lontano 1945. Attimi infiniti, riproposti ininterrottamente, che spazzano come un fiume in piena il tormentone sulla senilità e l'inadeguatezza della ricandidatura di Joe Biden, con annesso travaglio sulla scelta del successore, e che proiettano l'America e l'Occidente in una inesplorata dimensione di incertezza democratica, di angoscia esistenziale e di interrogativi senza risposta. Un'America senza anima, in preda a una nebulosa di precarietà che rischia di trasformare un Paese autenticamente libero, un esempio di libertà costituzionale che ha finora rappresentato una delle più grandi e solide democrazie, in una nazione fragile, in preda a un oscuro marasma politico istituzionale. Non resta che sperare, come sostiene lo scrittore Paulo Coelho, che l'ora più buia sia quella che precede il sorgere del sole. Proprio come le prime parole dell'inno americano: “Oh, dimmi, riesci a vedere, alla luce dell'alba”…
-foto Agenzia Ipa –
(ITALPRESS).

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