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“Bigfoot” Oyarzabal: è l’eroe meno atteso a far esplodere di gioia la Spagna


Lo spagnolo, 27 anni, 47 anni, ha lanciato la Roja verso il suo quarto europeo. Stella della Real Sociedad, laureata in gestione d'impresa, nella sua carriera ha sempre segnato




Giornalista

15 luglio – 00:01 – MILANO

Il destino portò un frammento di vita a Mikel Oyarzabal, così prese tra le mani l'anima ferita di un ragazzo che aveva saltato il Mondiale per un infortunio maledetto e poi lo traghettò fino a Berlino, dove David Bowie registrò “Heroes”.

eroe

Uno dei suoi capolavori è scritto in un periodo in cui è stato vicino a mollare tutto, anche la vita. Oyarzabal, il fantasista della Real Sociedad che ha segnato il 2-1 all'Inghilterra, ha preso in prestito quel brano e ha scritto la storia della Spagna, regalandole il quarto titolo di Campione d'Europa con un gol a tre minuti dalla fine. Eroe, anche solo per un giorno. E grazie a quei 47 anni che gli fecero pronunciare un soprannome storico: “Bigfoot”.

bandiera della realtà

La Roja torna a vincere l'Europeo dopo 12 anni. Nel 2012 Mikel aveva quindici anni e giocava nei giovani della Real Sociedad, la squadra della vita con cui ha segnato quasi cento gol e giocato oltre 340 partite. Quando l'incanta Anoeta veste i 10 e balla come fa. Nel 2023 è stato rinnovato fino al 2028, giurando amore eterno: “A chi non piacerebbe essere la bandiera di un club? Lotterò affinché tu possa avere successo”. Fin qui la promessa mantenuta. E quando tornerà nei Paesi Baschi avrà qualcosa da raccontare, come ad esempio riuscire ad anticipare il portiere infilando il piede destro. Gli uomini che gli hanno cambiato la vita sono due: suo padre, il primo a credere in lui quando il Real lo aveva rispedito all'Eibar, a casa sua, e Luis de la Fuente, l'allenatore della Spagna con cui ha vinto due europei. Il primo nel 2019, l'Under 21 ha giocato in Italia contro la Germania, e il secondo all'Olympiastadion. Continuità. Il ct della Roja l'ha fatto giocando in tutte le partite, lui l'ha ripagato con il gol vittoria. Il dodicesimo con la nazionale. Una storia di tenacia e impegno che parte da lontano: Mikel è laureato in gestione d'impresa. Quando frequentava l'università giocava con i giovani della Real e condivideva la casa con alcuni compagni.

tenacia

Dopodiché il piede gli viene servito. Oyarzabal ha festeggiato l'Europeo con parole di adamantino che sanno di passione e sacrificio: “Dopo tutto quello che ho passato sono qui. Sono felice, orgoglioso. La nostra è una famiglia dove ognuno è prezioso come suo”. Il 47 di piede l'ha aiutato. Così come la tenacia di guardare oltre l'infortunio. A marzo 2022, a sette mesi dal Mondiale, Mikel si è infortunato al ginocchio in allenamento e ha detto addio al Qatar. Era la punta di diamante del Real e uno dei giocatori più intriganti della Spagna: “Non è stato facile, ma ho avuto la forza di affrontare momenti no”. E quindi eccolo qui, con la medaglia al collo e una coppa da sbaciucchiare. Un grazie alla Fuente, al destino e pure al papà, senza dimenticare il piede.





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