Economia Finanza

Messinscena, false flag, Deep State: le teorie dei complottisti sull'attentato a Trump




Come da tradizione, di fronte agli eventi che sconvolgono il mondo spuntano puntualmente le teorie dei complottisti. Che, specialmente ai tempi dei social, inondano le bacheche online di fantomatiche tesi come se dietro ogni fatto ci fosse uno schema imposto per pilotare l'opinione pubblica. Le narrazioni di questo tipo hanno riguardato anche l'attento a Donald Trumpsu cui si sono scatenati in particolare diversi account riconducibili agli orientamenti politici di sinistra. Un approfondimento è stato fatto dal Washington Postche sul suo sito ha elencato le principali uscite cospirazioniste.

La gravità della situazione non ha fermato i complottisti sulla Rete. L'accusa principale è quella di “bandiera falsa“, che sarebbe stato messo in atto dagli stessi sostenitori di Trump. In sostanza, secondo un ragionamento di questo tipo, si sarebbe trattata di una tattica segreta orchestrata dai repubblicani per apparire come perseguitati e vittime. Come se tutto fosse stato pianificato nei minimi particolari per farlo apparire Il Donald un martire e facilitò la sua corsa alla Casa Bianca.

I servizi segreti non proteggono la testa di Donald Trump. Come posso ottenere la foto? Come se ci fossero 6 agenti e nessuno proteggesse la testa di Trump? Si muovono lentamente. Non è possibile che questo sia reale“, è la versione pubblicata da un account su X (ex Cinguettio). Quello che ha aperto anche aspre critiche sulla sicurezzatema che dovrà essere approfondito nelle prossime ore.

A nulla sono serviti gli appelli degli esperti di disinformazione, che hanno invitato a non diffondere notizie non verificate e confermate. Non a caso tra gli hashtag di tendenza c'è anche #staged, a indicare proprio una messinscena. C'è chi ritiene che fosse tutto inventato, creato magari con l'Intelligenza artificiale. Altri imputano a Trump di essere semplicemente vittima della propria politica portata avanti.

Se inciti all'odio e alla violenza durante le tue manifestazioni tutto il giorno e basi la tua intera strategia politica sui discorsi rabbiosi di vendetta, non potrai piangere per questo e fare la vittima quando assumi la tua stessa medicina“, ha scritto un utente su X. Tradotto: chi semina vento raccoglie tempesta. Di mezzo è finito anche un italiano: il giornalista Marco Violi è stato accusato di aver sparato al candidato repubblicano, con tanto di sua foto pubblicata da più di qualche testata online nel mondo. Una bufala gravissima.

False informazioni e complotti spaziano pure a destra. Alcuni accusano il presidente Joe Biden di aver ordinato di uccidere un avversario politico, altri tirano in ballo il Stato profondo e demoni. L'account Shadow of Ezra non ha dubbi: “Il Deep State ha tentato di assassinare Donald Trump in diretta televisiva“.

C'è chi ha attribuito la responsabilità della sparatoria a un presunto attivista appartenente a un membro del gruppo di sinistra antifascista. Complottismo e cospirazione sono i pochi elementi trasversali che accompagnano le fazioni politiche sui social.





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