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Difesa a tre, Tonali leader e giovani: Spalletti rifà l’Italia


Il ct sarà un'estate di studio per trovare i nuovi protagonisti ma anche un modo diverso per comunicare con i giocatori

Giornalista

15 luglio 2024 (modificato alle 14:51) – MILANO

Dalla Svizzera alla Francia a pochi chilometri di distanza e un universo in mezzo. Dalla partita inguardabile che ha chiuso l'Europeo alla “nuova” Italia che ha debuttato il 6 settembre a Parigi nel Nations, ripartenza del ciclo Spalletti. Non ci sono stati giorni facili per il ct, neanche per la federazione e i giocatori, e qualche altro chiarimento sarà forse necessario. Ma il tempo stringe. Nazioni e qualificazioni mondiali incombono. E il calendario mentale, prima delle partite, non prevede pause. C'è un mese e mezzo per rifare l'Italia, partendo dall'impostazione a tre, dai Tonali, dai giovani e da un nuovo metodo per trasmettere qualcosa ai giocatori. Perché Spalletti ci sta a perdere, ma non così, e gli amici hanno confessato di sentirsi responsabili e di dover necessariamente recuperare la chiave della comunicazione.

tattica: a tre

Nelle formule tattiche il rischio di equivoci è alto. Spalletti aveva spiegato che il passaggio dalla difesa a tre, al 3-4-2-1, era l'inevitabile conseguenza dei sistemi schierati dei club. A Coverciano, temendo di perdere un giocatore in mezzo, il cambio di filosofia: difesa a quattro, impostazione a tre. Non sempre la squadra, soprattutto quelle abituate al 3-5-2 come gli interisti, ne sono state felici. La variazione è stata più formale che sostanziale, ma ora, per evitare incomprensioni, si ricomincia da tre. Anche perché abbiamo tanti esterni a tutta fascia e pochi abituati alle quattro parti Di Lorenzo e Cambiaso. Sarà 3-4-2-1 o 3-5-2? Dipenderà dalle situazioni di gioco.

tonali & c

Meglio non nascondersi che in Italia non sono rimasti Bellingham e Yamal. Ma Tonali non è neanche uno dei tanti: è stato il leader del Milan, è terribilmente mancato in Italia per una debolezza personale pagata cara, ora torna per condividere con Barella la leadership in mezzo. Non l'unico “acquisto” che può verificarsi. Spalletti conta tantissimo sul nuovo Zaniolo dopo la “cura” Gasperini che ha già rivitalizzato Scamacca e CDK. Il ct avrà anche Udogie recuperato dall'infortunio: la forza fisica straripante, vista anche sul Tottenham, è l'alternativa alle discese del vero Dimarco, mai visto in Germania.

loca e ricci

Se Calafiori è già un leader, Fagioli può diventarlo ma deve calibrare certe situazioni e non ricadere in errori come quelli con la Svizzera. Ci sarebbe un altro nome d'esperienza per la mediana: Locatelli. Spalletti seguirà con attenzione gli sviluppi della Juve di Motta: per il ct, Loca non può essere la giocata davanti alla difesa, non potrà ripulire i palloni, ma dalla seconda giocata accanto a Jorginho e Maxime Lopez non ha mai deluso. Douglas Luiz sembra ideale per testarlo. Anche Ricci sarà recuperato dopo il taglio pre-Euro: con Vanoli si prospetta un ruolo da protagonista, tempi, visione e grinta ci sono.

io sono giovane

Parola d'ordine: ringiovanire. Ma senza buttare il bambino con l'acqua sporca. Giovani sotto osservazione per tutta l'estate, sperando che qualcuno sia pronto per settembre, ma non tutti i “vecchi” sono persi. Il ct valuterà a settembre. Tra i giovani, nel mirino Kayode (esterno destro), Koleosho (attaccante laterale), Fabbian (trequartista centrale) e Ndour, mediano d'incursione del fisico potente (1,91): se al Psg aveva spazio… Spalletti cerca risposte da Okoli , centrale di destra emigrato a Leicester dopo l'involuzione nel Frosinone: sarebbe utilissimo, visto che i migliori sono tutti di sinistra (Calafiori, Bastoni, Buongiorno) e Scalvini non tornerà prima del 2025. Presto per Pafundi, leggerino, e Camarda, troppo giovane: sono sul taccuino ma non devono pagare il fascino per Yamal. Non è lo spagnolo, un fenomeno, lo standard dei sedicenni.

nella testa

Tattica, nomi e metodologia. Spalletti non si nasconde la responsabilità fin dalla prima conferenza post disastro. Da allora ti stai chiedendo come trovare il sistema per entrare nei giocatori e trasmettere le loro idee, perché i tempi di una nazionale sono molto diversi da quelli dei club. Di sicuro non pensa di aver affollato i loro pensieri perché il talento è stato lasciato libero ma, da Guardiola in giù, non si può prescindere dall'organizzazione tattica. Questo dovrà essere chiaro. Nations prima, qualificazione mondiale poi, e in mezzo le elezioni presidenziali di novembre: il percorso non è dei più semplici





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