Sport

Europeo U19: Italia, buona la prima. I campioni battono 2-1 la Norvegia in rimonta


Detentori del titolo, gli azzurrini di Corradi vanno sotto per il gol di Braut, ma in attacco con Di Maggio e Zeroli su due assist di Pafundi

Pietro Scognamiglio

15 luglio 2024 (modificato alle 19:08) – VENEZIA

Si ragionava, alla vigilia, del peso di essere campioni in carica all'Europeo U19. L'Italia di Bernardo Corradi si muove subito a passo di lumaca, insieme a qualche fantasma che ha attraversato la partita d'esordio a Belfast. Si può migliorare, ma l'importante è vincere. Bravi gli azzurrini a ribaltare la Norvegia (2-1) risalendo da una prima mezz'ora complicata. Bravi anche a far valere un livello tecnico decisamente superiore rispetto agli avversari, che uno come Pafundi non ce l'hanno. Il gioiellino del Losanna (in prestito dall'Udinese), capocannoniere delle qualificazioni, è ancora decisivo pur senza finire tra i marcatori perché mette lo zampino in entrambi i gol. Tra i coetanei – lo sapevamo già – si possono vincere le partite da soli.

Avvio in salita

Come da previsioni della vigilia, Corradi fa partire Camarda dalla panchina (assalterà il campo solo nel finale) e regala l'esordio azzurro a Tommaso Ebone, centravanti della Primavera del Bologna che per struttura fisica e mosse ricorda proprio il Corradi dei bei tempi. Scelta dettata anche dalle caratteristiche degli avversari, perché la Norvegia – capace di vincere tutte le partite di qualificazione – è una squadra solida e fisica, che somma un bel po' di centimetri in più rispetto agli azzurri. Uno come Ebone, per capirci, è comodo anche in aiuto alla difesa. Ma non è solo una gara agonistica: i norvegesi hanno dei limiti nel palleggio, ma si aprono bene in ampiezza e aggrediscono molto il tackle pesante, approfittando di un metro arbitrale che gli consente coerenza per tutta la partita. L'Italia, a dire il vero, ci mette un po' a prendere le misure. Anzi, prima di tutto un brutto gol, di quelli che fanno arrabbiare gli allenatori. Primo sinistro (non irresistibile) di Braut, che al 35' piega le mani a Marin, ci sono due palle perse: la prima a centrocampo, la seconda nel disimpegno un po' superficiale di Chiarodia che finisce per innescare la girata del centravanti avversario . Si mette in salita, ma il capitano Lipani e i suoi compagni hanno il merito di non rassegnarsi a rientrare negli spogliatoi in svantaggio. Il pari, come accennato, arriva su una giocata geniale di Pafundi, che taglia il campo in diagonale partendo da destra e poi disorienta i giganti norvegesi con un colpo di tacco: Di Maggio è lì al limite dell'area, raccoglie e si sposta quel che basta per far girare il destro alle spalle di Borsheim (44'). Una scelta premiata, quella di far giocare l'interista dalla mezzala sinistra al piede incrociato. E un gol pesantissimo, come spesso accade quando si segna il primo intervallo.

sfuriata azzurra

L'Italia infatti rientra azzannando gli avversari in avvio di secondo tempo: il vantaggio azzurro arriva al 51' con la testata vincente da angolo del milanista Zeroli – gigante tra i giganti –, ma nei minuti precedenti avevamo fatto tremare due volte la traversata norvegese calciando da fuori area, prima con Di Maggio e poi con Pafundi. Ancora loro. Dopo la sfuriata, acquisita consapevolezza della superiorità tecnica, si finisce per entrare inconsciamente nella modalità di gestione. Ma è troppo presto. All'80', di conseguenza di un'altra evitabile palla persa, Mane balla sui dribbling del neo entrato Austbø che manda al tiro Granaas (fuori di poco). La Norvegia si butta in avanti spingendo anche il portiere a saltare sulle ultime palle inattive, ma non basta a ripristinare l'equilibrio. E così l'Italia comincia col piede giusto, proiettandosi a giovedì 18 luglio quando la vedrà con i padroni di casa nordirlandesi (che, in serata, sfideranno l'Ucraina).

“che reazione!”

“Questo è l'Europeo – l'analisi a caldo di Bernardo Corradi -, le difficoltà che si incontrano le conoscevamo e per questo è una vittoria ancora più importante. Abbiamo giocato su un campo che per il sintetico e le dimensioni ridotte non premiava le nostre caratteristiche, la Norvegia che con la sua fisicità riusciva a premere e coprire bene. Siamo andati sotto il punteggio, ma ho continuato a dire ai ragazzi di continuare a giocare: è stata una delle migliori reazioni che ho visto da questa squadra. Adesso contro l'Irlanda del Nord sarà un'altra partita non facile: dovremo giocare meno palle lunghe e più palle a terra per esaltare le nostre caratteristiche”.





Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *