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Lorefice al Festino “No a droga e mafia, le pesti di Palermo” Agenzia di stampa Italpress – Italpress


Palermo – PALERMO FUNERALI DI VINCENZO AGOSTINO IN CATTEDRALE nella foto il vescovo di Palermo Corrado Lorefice (Palermo – 2024-04-23, Alberto Lo Bianco) ps la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

PALERMO (ITALPRESS) – “A chi vogliamo lasciare la nostra città, i nostri quartieri, le nostre case, le nostre strade? A questa nuova peste che, sotto i nostri occhi, camuffata di normalità e di ineluttabilità, sta contagiando i nostri giovani, cioè i nostri figli e nipoti, a Ballarò come al Cep, a Bagheria come a Termini Imerese?! Questa tremenda peste entra nelle nostre case, nelle nostre scuole, nei luoghi di ritrovo dei giovani, nei luoghi di divertimento e dello sport. Ci invadono sotto i nostri occhi. Si diffonde come cosa ordinaria il consumo di crack e di altre droghe come il fentanyl, aggiunto all'eroina. Neonati ricoverati per overdose. Giovani piegati o stramazzati a terra. Esaltati o depressi”.
E' il grido dell'Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice nel suo messaggio rivolto alla città dal carro del 400esimo Festino di Santa Rosalia contro i nuovi pesti come il crack.
“A Palermo si abbassa anche l'età dei consumatori di droga. La prima dose si consuma anche a dieci anni. Penso a Ballarò e alle sue strade, dove vediamo ragazzini e giovani distesi sui marciapiedi con lo sguardo perso, con gli occhi dello sballo da crack. Ragazze costrette a vendere i loro corpi per aumentare il prezzo di una dose. Non sono figli degli altri, sono i nostri figli e ne siamo responsabili. Giovani, bambini, adolescenti, adatti a diventare dipendenti. Schiavi. Manipolabili. Consumatori” ha continuato Lorefice.
“A chi vogliamo lasciare la nostra Città? Al crimine, alla violenza, all'indifferenza, agli uomini e alle donne disumanizzati e disumanizzanti e perversi della mafia, oppure a un ritrovato senso comunitario della vita, alle istituzioni dello Stato deputate a rendere umana la città, a promuovere il bene di tutti, la giustizia e pace? L'organizzazione mafiosa sta tentando di ritrovare nuove risorse attraverso il rinnovato impegno nel campo del traffico di stupefacenti. Gridiamo forte nel Festino di Rosalia il nostro desiderio di riscatto dalla mafia. A viso aperto. A cielo aperto. Non alla mafia. Sì ai nostri figli. Convertitevi anche voi mafiosi. Rosalia non sarà mai con voi. Vi rinnega. Sarà sempre dalla parte delle vittime. Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Pino Puglisi e tutti i martiri della giustizia e della fede ci hanno aperto gli occhi e il cammino del “riscatto dalla vostra stupida tracotanza” ha proseguito l'Arcivescovo.
“Rosalia ci chiede di indignarci come e con lei, di metterci insieme per far crescere la sensibilità all’impegno civile e sociale. Ci chiede di alzarci. Di sbracciarci. Di liberarci da un falso perbenismo e dall'indifferenza. Diamo ai nostri giovani cibo robusto, senza frivolezze e senza significativa presenza. Testimonianze di bene. Di vita. Di cura. Di responsabilità e libertà. Mettiamoci insieme per fare alleanze educative e impiantare cantieri educativi.
Ai politici, agli amministratori della Città e della Regione, al Presidente dell'Assemblea regionale e al Presidente della Regione, agli Assessorati competenti (Istruzione, Sanità e Famiglia) alla Commissione bilancio, chiediamo con forza e determinazione che si adoperino concretamente e rapidamente ad approvare il Disegno di Legge, nato dalla strada, da incontri fecondi d'amore nella città, a Ballarò, per la prevenzione e il trattamento delle dipendenze patologiche. Decreto che io stesso ho consegnato l'anno scorso a luglio, insieme alle diverse realtà civili, ecclesiastiche e universitarie, che lo hanno stilato. È passato un anno e ancora nulla; è passato un anno e ancora niente!
Liberiamo insieme carissimi, carissimi, forti della presenza di Rosalia, ancora oggi tra noi, Palermo e la nostra città dalla nuova peste che sta imperversando tra i nostri figli e nipoti. Liberiamoli insieme. Con te Rosalia si rinnova la speranza che sarà possibile! “Prega per noi Santuzza nostra” ha concluso.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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