Economia Finanza

Gran Bretagna, rivoluzione laburista: le Ferrovie tornano pubbliche, maxipiano per 1,5 milioni di case


Il nuovo Governo britannico ha fretta: il programma legislativo presentato oggi da Re Carlo III alla solenne apertura del Parlamento comprende ben 40 disegni di legge per attuare una serie di riforme ad ampio spettro, dalla rinazionalizzazione delle ferrovie all'accelerazione dei permessi per nuovi progetti edilizi e infrastrutturali.

Il solenne cerimoniale è stato rispettato: il Re è arrivato a Westminster su una carrozza dorata accompagnato dalla moglie Camilla e dopo la processione ha poi ha letto il discorso programmatico scritto dal Governo con in testa la corona imperiale tempestata di zaffiri e 2.868 diamanti.
Dietro l'apparenza di tradizione, però, la sostanza è il cambiamento: si tratta del primo programma di Governo laburista da 15 anni e indica una chiara volontà di cambiare registro. «Togliamo il freno alla Gran Bretagna», ha sintetizzato il premier Keir Starmer.

La parola “crescita” è stata la più pronunciata dal Re nel discorso: gran parte dei disegni di legge presentati oggi sono mirati infatti a rilanciare l'economia. Il decentramento è una parte importante di questa strategia: il Governo intende trasferire più poteri ai sindaci delle grandi città e alle amministrazioni locali proprio per risvegliare l'attività economica e l'imprenditorialità in tutto il Paese e non solo a Londra e dintorni.

Regno Unito, Re Carlo III a Westminster per l'apertura del nuovo Parlamento

La nuova società delle Ferrovie

Anche la creazione di Great British Railways, il nuovo ente statale che assumerà il controllo della rete ferroviaria, è mirata a migliorare il sistema di trasporti e facilitare la crescita economica. La privatizzazione delle ferrovie, attuata trent'anni dal Governo conservatore, ha portato a un aumento dei costi per i passeggeri e ha creato un sistema macchinoso e poco efficiente, costringendo lo Stato a intervenire più volte.

Nuovo ente per l'energia

Sarà creato anche un altro ente pubblico, Great British Energy, con sede in Scozia, che si occuperà di accelerare gli investimenti nel settore dell'energia rinnovabile per arrivare all'autonomia energetica. La ragione, anche in questo caso, non è solo tutelare il pianeta ma anche creare nuovi posti di lavoro e facilitare la crescita economica.



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