Ricette

Il biologico fermo al 3% degli acquisti: l’inflazione frena i consumi green


Costrette dall' comprare a contenere le spese, le famiglie italiane negli ultimi anni spesso hanno rinunciato ad acquistare i prodotti biologici, considerati più salutari ma anche più cari. Il mercato bio tiene comunque, pur con qualche segnale di attenzione. L'impressione, e non da ora, è che sia difficile per il settore conquistare facilmente nuove quote di mercato come fatto in passato. E anche il green deal europeo, in questo momento di crisi, sembra aver perso il suo potere propulsivo.

Secondo un'indagine realizzata da Nielsen e presentato in occasione dell'assemblea dei soci di Assobio, il settore copre una quota del 2,9% di tutti i prodotti alimentari venduti in Italia e ha registrato un giro d'affari nella grande distribuzione – che resta il principale canale di vendita – di 2,1 miliardi di euro. Il 2023 si è chiuso con una crescita del 4,7% in termini di valore della merce venduta, ma con una contrazione in quantità dello 0,3%. Meglio quindi dell'alimentare nel suo complesso, che ha perso l'1,2% dei volumi, notano i ricercatori.

Il 2024 pare sia «iniziato con una ripresa più sostenuta, anche grazie al rallentamento della corsa dei prezzi»: la crescita è stata del 3,6% in valore e del 2,6% in volume. Le famiglie acquirenti sono 24 milioni, con una spesa annua media di 150 euro. Il “consumatore tipo” di biologico è residente al Centro-Nord d'Italia, ha più di 50 anni e un reddito per lo più medio-alto.

«Il momento storico è complesso per tutte le imprese e tutti i settori. La riduzione della capacità di spesa dovuta all'acquisto ha costretto il consumatore a spendere meno, sprecare meno, fare spese più frequenti e di minore valore. Per forza di cose – ha osservato la presidente dell'Assobio, Nicoletta Maffini – alcuni prodotti sono stati penalizzati. Il biologico sostanzialmente regge nel 2023 rispetto al 2022, ma è troppo poco, ci piacerebbe raggiungere l’obiettivo del 10% nei consumi alimentari. L'Italia è un grande produttore, ma uno scarso consumatore: gli italiani sono alle prese con una riduzione dei consumi ma noi dobbiamo assolutamente fare di più. Bisogna lavorare insieme, imprese e istituzioni, per raggiungere obiettivi più importanti, più ambiziosi, non solo di mercato, ma anche di riconoscibilità del prodotto da parte dei consumatori, che ancora non hanno le idee chiare».

Non sondaggio di Sgw fa il punto sulle abitudini dei consumatori che acquistano prodotti biologici, “libero da” o “ricco di” (rispettivamente “liberi” da alcuni ingredienti o “ricchi” di questi): dalle risposte del campione di oltre mille intervistati emergono come spesso non ci sia una routine di acquisto per i prodotti biologici, quanto piuttosto un comportamento di acquisto frammentato (il 19% lo compra spesso, il 32% alcune volte), molte volte dettato dalla convenienza sul prezzo (il 29% dice di aver scelto un prodotto biologico perché era in offerta).



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