Istruzione

Laureati, l'Italia cresce ma non basta: 30,6%, l'Europa al 43,1%. Donne più istruite ma penalizzate nel lavoro: la laurea riduce il gap, ma non basta. REPORT Istat – Orizzonte Scuola Notizie


Aumenta la percentuale di giovani laureati in Italia, ma il divario con i media europei rimane ampio. Lo rivela l'Istat, sottolineando come un titolo di studio elevato favorisca l'occupazione, soprattutto tra le donne, che però continuano ad essere penalizzate nel mondo del lavoro.

Nel 2023, la quota di giovani tra i 25 ei 34 anni con una laurea ha raggiunto il 30,6% in Italiain crescita rispetto al 29,2% del 2022. Un dato positivo, ma ancora lontano dalla media europea, che si attesta al 43,1%, con un incremento rispetto al 42% dell'anno precedente.

L'Istat evidenzia come un titolo di studio elevato abbia un impatto positivo sul tasso di occupazione. In Italia, il differenziale occupazionale tra chi possiede un titolo terziario e chi si ferma al diploma è di 11 punti percentuale, un dato stabile rispetto all'anno precedente. Nell'Ue, invece, si registra un lieve calo, passando da 9,9 a 9,8 punti percentuale.

Incoraggiante la lasciata dei Neet (giovani tra i 15 ei 29 anni che non studiano e non lavorano), scesi al 16,1% nel 2023 rispetto al 19% del 2022 e al 23,1% del 2021. tuttavia, anche in questo caso l'Italia si posiziona al di sopra della media europea (11,2%).

Il rapporto Istat mette in luce un'altra critica: il divario di genere. In Italia, le donne sono mediamente più istruite degli uomini (il 24,9% possiede un titolo terziario contro il 18,3% degli uomini), ma questo vantaggio non si traduce in pari opportunità nel mondo del lavoro. Il tasso di occupazione femminile si ferma al 59%, contro il 79,3% di quello maschile.

Tuttavia, all'aumentare del livello di istruzione, le differenze di genere si riduconoono. Il divario occupazionale è di 32,3 punti percentuale tra chi possiede un titolo di studio basso, scende a 21,6 punti per i diplomandi e si riduce a soli 6,9 punti per i laureati.

Tra le donne, il tasso di occupazione delle laureate è di ben 19 punti percentuale superiore a quello delle diplomate, mentre tra gli uomini la differenza è di soli 4,3 punti.

Anche il differenziale con l'Europa si riduce in modo significativo all'aumento del livello di istruzione, in particolare tra le donne. Se tra chi possiede un titolo basso il tasso di occupazione femminile in Italia è inferiore di 10,2 punti percentuale rispetto alla media europea, la differenza scende a 9,2 punti per le diplomate ea soli 3,8 punti per le laureate.

Necessario in calo: Italia al 16,1%, -2,9% in un anno. Ma il diverso con l'Europa resta. RAPPORTO Istat



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