Economia Finanza

Nikki Haley alla Convention repubblicana: eleggere Trump «per il bene del Paese»


E' stata la giornata dell'unità del partito repubblicano alle spalle di Donald Trump alla Convention di Milwaukee. E di appelli per unire anche il Paese sotto le bandiere del partito in vista delle elezioni di novembre per la Casa Bianca. “Non occorre essere con lui al cento per cento per votarlo”, ha detto Nikki Haley, l'ex rivale alle primarie di Donald Trump, ancora una volta comparso in sala, nel discorso più atteso della serata.

Haley, ex ambasciatrice all'Onu, ha formalmente appoggiato Trump, un gesto che finora aveva evitato, con l'obiettivo di riallineare le sue schiere sostenitori più moderati: “Per il bene del nostro Paese”, ha intonato. Il senatore della Florida Marco Rubio, ignorato per la vicepresidenza, ha più tardi sottolineato che America First, “mettere l'America prima di chiunque altro, non ha nulla di divisivo” e può essere una piattaforma aperta a tutti.

Inframmezzati agli appelli più soft sono tuttavia arrivati ​​anche duri attacchi, a Joe Biden e ai democratici. Al centro la stessa Haley, che ha preso di mira la politica estera degli avversari, definita fallimentare e debole. Durante le primarie aveva usato prpri la politica estera come arma contro Trump, criticando il suo isolazionismo. Adesso ha difeso Trump e accusa Biden di essere nei fatti responsabili della guerra in Ucraina, affermando che la Russia ha invaso sotto presidenti democratici, prima Barack Obama e poi Biden. Ha denunciato l'apertura diplomatica all'Iran e gli sforzi di pace nel conflitto a Gaza, sostenendo che Biden preme su Israele invece che sui terroristi di Hamas.

Non basta: in una giornata dedicata alla sicurezza del Paese, gli oratori si sono susseguiti dando voce a forti critiche sulle politiche di ordine pubblico, sostenendo che i democratici vogliono ridurre i fondi per la polizia e che le città americane sono preda di ondate di crimine . Come sull'immigrazione, asserendo che invasioni di migranti illegali sono state incoraggiate o tollerate da Biden e generano violenza, citando casi dove omicidi sono stati ricondotti a clandestini. Di questo hanno parlato il sindaco di Dallas e soprattutto il senatore del Texas Ted Cruz, che ha evocato una “invasione letterale” in atto al confine meridionale.

Il governatore della Florida Ron DeSantis, altro ex rivale ridicolizzato da briscola, ha a sua volta denunciato “ogni immigrazione che sia contraria ai nostri valori” e condannato i democratici per politiche sociali e valori culturali troppo progressisti, quali la promozione dei cosiddetti programmi di diversità, eguaglianza e inclusione. Tra gli intervenuti, anche l'imprenditore Vivek Ramaswamy. Sul palco sono saliti inoltre numerosi familiari di vittime di crimini.



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