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Sacchi: “Pasadena, gli arbitri, Andreotti, Berlusconi, lacrime e orgoglio per un’Italia di eroi”


L'ex ct azzurro e la finale con il Brasile di Usa 1994: “Ci arrivammo senza muscoli. Io lo dicevo che bisognava stare sulla Costa Ovest, ma decisero i politici… Nel Paese c'era un'aria strana, temevano che Silvio avrebbe sfruttato politicamente il nostro successo.

Trent'anni fa, il 17 luglio del 1994, a Pasadena. Quanti ricordi! Roberto Baggio va sul dischetto, calcia alle stelle, il Brasile vince il Mondiale e la mia Italia deve accontentarsi del secondo posto. Qualcuno può pensare che ancora adesso quel risultato mi dispiace fare e invece si sbaglia di grosso: sono orgoglioso, molto orgoglioso di quel secondo posto. E vi spiego il perché: siamo arrivati ​​a quel traguardo grazie a un gruppo di persone che hanno dato tutto ciò che avevano nei muscoli e nella testa, non si sono tirati indietro, hanno speso le energie per aiutare i compagni, io li considero degli eroi . E gliel'ho detto subito dopo la partita, forse qualcuno non se lo ricorda. Chiusa la porta dello spogliatoio, c'era qualcuno che piangeva, e io mi rivolsi a tutti i ragazzi dicendo che avevano dato l'anima e dovevano essere soddisfatti di ciò che avevano ottenuto, senza rimpianti e senza rimorsi. abbiamo fatto il massimo.



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