Economia Finanza

Biden resta senza argomenti di fronte al Trump quasi martire


Con un occhio ai sondaggi e qualche timore per i prossimi appuntamenti della campagna elettorale, Joe Biden lo ha ascoltato ieri nella sala delle situazioni gli ultimi aggiornamenti sull'attentato contro Donald Trump. Con la vice, Kamala Harris, al suo fianco, alla Casa Bianca, il presidente ha ricevuto il resoconto del segretario alla Sicurezza interna, Alejandro Mayorkas, ed ha avuto ragguagli dal direttore dell'Fbi, Christopher Wray.

Il presidente ha chiesto di alzare i livelli di sicurezza per almeno fino alle elezioni presidenziali di inizio novembre, in attesa che le indagini chiariscano nei dettagli cosa è accaduto durante il comizio del leader repubblicano. Ma i colpi sparati in Pennsylvania sabato hanno già cambiato la campagna elettorale. E le successive immagini di Trump, ferito ma pronto a «combattere», fanno temere a tutto lo staff democratico che la battaglia per la rielezione potrebbe essere già persa.

Per Biden i prossimi mesi rischiano di trasformarsi in un'agonia: le incertezze e le amnesie pubbliche, i dubbi degli elettori sulle condizioni psicofisiche di un candidato 81enne, le pressioni dei donatori perché si faccia da parte, le ammissioni (private ma subito diffuse dalla stampa) di figure di riferimento come Barack Obama, tutto questo si somma ora all'evidenza di dovere affrontare un quasi martire, se non un montanaro, un immortale.

«Voglio parlarvi della necessità di abbassare i toni della nostra vita politica», ha detto Biden rivolgendosi agli americani nelle ore successive all'attentato. Mentre la sua campagna aveva già ritirato tutti gli spot elettorali in Pennsylvania. Dopo quanto accaduto, sarà impossibile per Biden ei democratici insistere sulla linea dello scontro, quella che indica in Trump «una minaccia per la democrazia americana». Non conta più cosa è successo negli ultimi quattro anni: l'assalto a Capitol Hill da parte di trumpiani esagitati, i tentativi di brogli, gli attacchi continui ai giudici da parte del tycoon-imputato, gli insulti alle istituzioni, a partire ovviamente dal presidente Biden, ma includendo anche il Parlamento e gli stessi parlamentari repubblicani.

Tutto, fatti compresi, è stato cancellato, dall'attentato, dalla telefonata «breve e rispettosa» tra i due leader rivali, dal colloquio telefonico tra le mogli Jill e Melania. Affogato in un ritrovato sentimento patriottico nazionale.



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