In Bangladesh la Corte Suprema rivede le quote, ma gli studenti non si fermano. Gli scontri hanno causato già oltre 100 morti – Orizzonte Scuola Notizie
La Corte Suprema del Bangladesh ha emesso una sentenza che ha ridimensionato il controverso sistema di citazione per l'accesso al pubblico impiego, causa scatenante di settimane di violente proteste nel paese.
La Corte ha stabilito che solo il 5% dei posti di lavoro sarà riservato ai figli dei veterani della guerra di indipendenza del 1971, riducendo la quota precedente del 30%. Un ulteriore 2% sarà riservato ad altre categorie.
La decisione arriva dopo settimane di manifestazioni studentesche, degenerate in scontri con la polizia con un bilancio di oltre 100 morti e centinaia di arresti. Gli studenti contestano il sistema delle quote, considerato discriminatorio e non meritocratico, e accusano il governo della premier Sheikh Hasina di realizzare per favorire i propri sostenitori.
Nonostante la sentenza della Corte Suprema, gli studenti non intendono deporre le armi. “Non annulleremo le proteste finché il governo non emetterà un ordine che riflette le nostre richieste”, ha dichiarato un portavoce del gruppo “Studenti contro la discriminazione”. La richiesta è chiara: l'abolizione totale del sistema delle quote.
La situazione nel paese rimane tesa. Il governo ha risposto alle proteste con una dura repressione, schierando l'esercito, imponendo il coprifuoco e bloccando internet e le comunicazioni mobili. La chiusura di scuole e università a tempo indeterminato aggrava ulteriormente il clima di tensione.
La comunità internazionale guarda con preoccupazione alla situazione in Bangladesh, chiedendo al governo di garantire il diritto di protesta pacifica e di avviare un dialogo con gli studenti per trovare una soluzione pacifica alla crisi.