Istruzione

Joe Biden si ritira dalla corsa alla Casa Bianca. La vice Kamala Harris tra i candidati alla nomination: “La scuola è l'arma migliore contro la criminalità” – Orizzonte Scuola Notizie


La corsa alla Casa Bianca potrebbe tingersi di rosa. Con il ritiro di Joe Biden, potrebbe essere Kamala Harris, prima vicepresidente donna degli Stati Uniti, a scendere in campo contro Donald Trump per la guida del Paese.

Una figura, quella di Harris, che porta con sé un bagaglio di esperienze e battaglie significative, tra cui spicca l'impegno costante contro la dispersione scolastica.

Prima ancora di affiancare Biden alla vicepresidenza, Harris si è distinta come procuratrice distrettuale in California, dove ha sperimentato in prima persona il legame tra abbandono scolastico e criminalità. Nei territori complessi, ha promosso politiche innovative per contrastare il fenomeno, ottenendo risultati importanti nella riduzione del tasso di abbandono e nel miglioramento della sicurezza.

Tra le iniziative più discusse, il programma di sanzioni penali per i genitori di figli che “marinavano” la scuola, introdotto da Harris nel 2011 a San Francisco. Un approccio severo, che prevedeva la possibilità di deferire i genitori alla corte, salvo poi rinviare il giudizio qualora si fossero impegnati a far tornare a scuola i figli. Un programma non privo di critiche, ma che testimonia la determinazione di Harris nel contrastare un fenomeno che considerava una vera e propria emergenza sociale.

Nel 2013, Harris ha pubblicato il rapporto “In School + On Track”, un documento che ha acceso i riflettori sull'alto tasso di assenteismo scolastico in California, quantificando in 250mila gli alunni delle elementari cronicamente assenti. Un dato allarmante, che si traduceva in un danno economico di quasi 1,4 miliardi di dollari per i distretti scolastici.

L'impegno di Kamala Harris contro la dispersione scolastica rappresenta un elemento di novità nel panorama politico americano. La probabile candidatura alla Casa Bianca (non scontata visto che in corsa potrebbero esserci altri candidati, ndr) porta con sé una visione che punta sull'istruzione come strumento di emancipazione sociale e di contrasto alla criminalità, aprendo un nuovo capitolo nel dibattito politico statunitense.

Altri possibili candidati alla Casa Bianca

L'addio di Joe Biden alla corsa per la rielezione come presidente degli Stati Uniti nel 2028 apre la partita per la leadership del Partito Democratico. Oltre alla vice presidente Kamala Harris, in pole position per la nomination nella Convention dei democratici che si terrà a Chicago dal 19 al 22 agosto, sono almeno sei i nomi che circolano con insistenza come possibili candidati alla presidenza, ognuno con i suoi punti di forza e le sue debolizze. Lo scenario di una convenzione aperta è quello più complesso perché si rischiano spaccature, divisioni e caos e soprattutto di alienare il voto delle donne e degli afroamericani, zoccolo duro dell'elettorato democratico

  • Roy Cooper: Governatore della Carolina del Nord, Cooper è un moderato che ha dimostrato grande abilità politica nel destreggiarsi in uno Stato complesso. Le sue vittorie bipartisan, inclusa l'espansione del Medicaid ottenuta grazie al sostegno dei repubblicani, lo rendono un candidato di grande esperienza e capacità di dialogo.
  • Italiano: Governatore della Pennsylvania, Shapiro ha vinto le elezioni nel 2022 e da allora il suo nome è spesso associato alla Casa Bianca. A 51 anni, potrebbe rappresentare una ventata di freschezza contro un possibile ritorno di Trump, puntando anche sulla sua identità di possibile primo presidente ebreo d'America.
  • Segnala Kelly: Senatore dell'Arizona ed ex astronauta, Kelly è sposato con l'ex deputata Gabby Gifford, sopravvissuta a una sparatoria nel 2011. La sua storia personale e le sue posizioni moderate, anche se talvolta critiche verso Biden, lo rendono un candidato trasversale.
  • Gretchen Whitmer: Governatrice del Michigan al suo secondo mandato, Whitmer è molto popolare nel Midwest e non ha mai nascosto le sue ambizioni presidenziali. La sua gestione della pandemia, che l'ha vista scontrarsi duramente con Trump, e la sua appartenenza alla “generazione X” potrebbe giocare a suo favore.
  • Andy Beshear: Governatore del Kentucky, Beshear ha vinto due mandati in uno Stato tradizionalmente repubblicano. La sua difesa dei diritti civili, incluso il diritto all'aborto, lo rende un forte candidato su temi divisivi, ma la sua provenienza da uno Stato poco rilevante a livello nazionale potrebbe essere un ostacolo.
  • Pete Buttigieg: Ex sindaco di South Bend e Segretario ai Trasporti nell'amministrazione Biden, Buttigieg è un abile comunicatore e un volto noto del partito. La sua candidatura alle primarie del 2020 ha dimostrato il suo appeal, ma dovrà dimostrare di aver acquisito l'esperienza necessaria per guidare il Paese.



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *