Pogacar, il bacio alla sua Urska e ringraziamenti del campione ai tecnici italiani
La fidanzata, lei pura ciclista, lo ha atteso al traguardo. Poi gli abbracci ai gregari, ea tutto team il fatto di italiani, baschi e diretto da un ticinese
Prima di alzare al cielo di Nizza il nuovo trofeo del Tourche si aggiunge agli altri in salotto, Pogacar ha sollevato pure una collega slovena: la fidanzata Urska Zigart, consolata abbondanza per la mancata convocazione ai Giochi, ha atteso che il suo Tadej arrivasse in elegante abito giallo per stampargli un bacio in Riviera. Il giorno prima aveva ricevuto in montagna una spruzzata d'acqua: il vero segreto del campione sta lì, nella pace trovata lontano dalla bici.
ABBRACCI
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Di abbracci ieri Pogi ne ha sparsi tanti, a genitori, sorella, fratello. Ai compagni della Uae che lo aspettavano al traguardo come una rockstar sul palcoscenico. Con Almeida, Yates, Soler, sfiancatisi per lui in 21 tappe, Tadej ha ballonzolato felice prima di salire sul podio. Un abbraccio ancora per il manager bergamasco, Alex Carera, altro cannibale della corsa: è agente anche di Girmay e Philipsen, ha vinto mezzo Tour, 12 tappe su 21.
napoletano
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Attorno al pullman della Uae ogni mattina si parlava italiano, spesso napoletano visita la concentrazione di tecnici campani nella squadra emiratina: Tadej ha detto “grazie”, nella lingua che capisce bene, a ognuno di loro. Poi è passato ai Paesi Baschi, perché da lì vengono il massaggiatore Joseba Elguezabal e il ds Matxin Fernandez, entrambi decisivi nel capolavoro. In fondo, è stata creata una squadra imbattibile a misura di Pogi. Lo ha ripetuto il team principal della Uae Emirates, Mauro Gianetti, lui ticinese: “Questa doppietta Giro-Tour è figlia di un lavoro collettivo e di un atleta straordinario che abbiamo la fortuna di avere – ha detto —. Tadej è un dono, dobbiamo continuare a prenderci cura di lui per il bene del ciclismo”.
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