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Aerei, restano i disagi dopo il blackout di Crowdstrike. La fragilità informatica allarma il governo


ROMA – Quattro giorni dopo il gigantesco blackout informatico causato dall'errore nell'aggiornamento del software Crowdstrike, proseguono ritardi e disagi negli aeroporti di mezzo mondo, Italia compresa. E l'allerta rispetto alla fragilità delle infrastrutture digitali che reggono le reti dei trasporti sta facendo maturare nel governo una convinzione: è necessario con urgenza un piano di investimenti che le renda più resilienti. sia rispetto ad errori che ad attacchi cyber.

A livello globale sono gli aeroporti americani quelli in cui gli effetti dell'incidente informatico restano più pesanti, con 758 voli cancellati anche ieri di cui la grande maggioranza del colosso deltala compagnia che più sta faticando a riprendere la normale operatività.

Negli scali italiani le cancellazioni sono tornate su livelli fisiologici. Ma la coda lunga di quei giorni scorsi, che si aggiunge al traffico record nel picco della stagione estiva, ha generato un po' ovunque pesanti ritardi. Ieri a Fiumicino, principale scalo italiano, sono stati 270 in partenza e 200 in arrivo (su circa mille voli giornalieri).

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Hanno influito anche il meteo e un malfunzionamento del sistema di smistamento bagagli: il problema che pare essere indipendente dalla vicenda Crowdstrike – si è verificato domenica, ma è stato del tutto risolto solo ieri in serata, impattando in maniera pesante soprattutto sui voli Ita – che a Roma ha il suo hub – e quindi a cascata anche sugli altri scali italiani.

Ancora ieri sera nella mappa dei disagi compilata in tempo reale da piattaforme come Flightradar24 molti aeroporti della Penisola – da Catania a Napoli, da Malpensa a Linate, a Torino – erano marcati in rosso, colore che segnala “problemi maggiori”. Per quanto nessuno degli scali italiani sia stato colpito direttamente dalla schermata blu della morte, il blackout ha alzato nel governo il livello di allerta rispetto alla sicurezza delle reti dei trasporti italiani. Anche perché questo incidente, dovuto a un errore informatico, segue di appena due anni l'attacco informatico che ha mandato in tilt le biglietterie delle Ferrovie.

Nelle prossime settimane si farà una valutazione dell'accaduto, cercando di capire se ci sono fragilità che hanno reso più forte l'impatto, o impedito di attenuarlo. Per poi lavorare su un piano di investimenti che rende le infrastrutture digitali più resilienti. Intanto ieri in Consiglio dei ministri il sottosegretario Alfredo Mantovano ha ricordato che la nuova legge sulla cybersicurezzaentrata in vigore la scorsa settimana, prevede che le amministrazioni centrali, le Regioni e le Asl notino ogni incidente cyber subito e le vulnerabilità note nei loro sistemi che vanno risolte.



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