Emanuela Orlandi, Zuppi: “Chiesa vuole collaborare”/ Il fratello Pietro: “Con Capaldo forse vicini a svolta”
ZUPPI E LA RICERCA DELLA VERITÀ SULLA SCOMPARSA DI EMANUELA ORLANDI
La Chiesa vuole collaborare per scoprire la verità sulla scomparsa di Emanuela Orlandi: assicura il cardinale Matteo Maria Zuppi, intervenuto al Giffoni Film Festival. Il vescovo di Bologna, che guida la Comunità Episcopale Italiana, ha dichiarato che «è nell'interesse della Chiesa collaborare». L'auspicio è che la commissione che è stata istituita faccia chiarezza sui tanti dubbi in merito al mistero irrisolto da oltre quarant'anni.
Zuppi ritiene che oltre ai dubbi ci siano stato anche «illazioni», che però giudica «comprensibile» visto che «quando non si sa la verità tutto diventa verosimile». Scoprire la verità, anche alla luce di tutto questo, è altrettanto «importante» per il cardinale Zuppi.
Intanto, Pietro Orlandifratello della ragazza scomparsa, è intervenuto sui social per commentare l'audizione dell'ex pm Giancarlo Capaldo tutti Commissione parlamentare d'inchiestasegnalando che «una svolta importante» quando ci sarà una «apertura totale» da parte sua nel ricostruire i fatti, perché per arrivare alla verità è necessario «il coraggio di tutti».
Emanuela Orlandi, il fratello Pietro sentito in Procura a Roma/ “Incontro positivo, sono fiducioso”
CASO EMANUELA ORLANDI, GEREMIA SULLA TRATTATIVA DEL VATICANO
Ma la Commissione bicamerale d'inchiesta ha ascoltato anche Giuseppa Geremiaex magistrato secondo cui da parte del Vaticano ci sarebbe stata poca collaborazione. Dunque, con le sue dichiarazioni, il cardinale Zuppi sembra replicare proprio all'ex sostituto procuratore, che guidò le indagini sul caso Orlandi dal 19 maggio al 4 agosto 1983.
Durante l'audizione l'ex pm ha citato anche i contatti tra il Vaticano e chi ha rapito la ragazza a metà degli anni '90, spiegando che lei e la giudice istruttrice Adele Rando sono rimasti sconcertate nel leggere la replica con cui la Santa Sede risponde alla richiesta di rogatoria che aveva mandato la giustizia italiana in merito proprio ai “negoziati”.
Proprio la A caso era stata ascoltata in commissione nelle settimane scorse, ma a porte chiuse. La sua convinzione è che purtroppo, a meno che non ci siano svolte in Vaticano, il caso non potrà mai essere risolto. Invece, sulla scomparsa di Mirella Gregori ha spiegato che «non si è arrivato a nulla e credo che a nulla siamo ancora adesso».