Istruzione

Bambina di prima media viene bocciata: soffre di “fobia scolare” – Orizzonte Scuola Notizie


Durante la sua permanenza a Siena, l'ex questore Pietro Milone ha dedicato molto tempo e risorse al progetto #cresciconsapevole, promosso dalla Polizia di Stato per le scuole primarie e secondarie. L'iniziativa mira a interagire con gli studenti, informandoli sulle insidie ​​del mondo esterno e fornendo loro le contromisure necessarie per affrontarle.

Recentemente, due genitori preoccupati – racconta La Nazione – hanno fatto notare al questore, che i pericoli per gli studenti possono provenire anche dall'interno delle scuole. In particolare, in una scuola media di Siena, una bambina è stata bocciata in prima media a causa della 'fobia scolare', un disturbo che provoca ansia e paura nell'andare a scuola.

Futura (nome di fantasia) è affetta da fobia scolare, disturbo riconosciuto dall'Asl. La scuola ha proposto ai genitori l'istruzione parentale, e questi hanno accettato, affidando la preparazione della figlia agli insegnanti privati. Nonostante ciò, Futura non ha superato l'esame ed è stata bocciata.

La decisione di bocciare una bambina già in difficoltà ha portato a conseguenze gravi, costringendola a lasciare i compagni con cui aveva stretta amicizia. In Italia esistono precedenti giudiziari che obbligano le scuole a riammettere gli alunni in casi simili, ritenendo che un giudizio rigoroso debba avvenire solo al termine del terzo anno delle medie.

Nel 2024, la scuola dovrebbe ancora ricorrere alla bocciatura di un bambino di 11 anni? Qual è la finalità didattica di questa scelta? La proposta dell'istruzione parentale appare come un modo per liberarsi del problema, senza prendersi la responsabilità del successo formativo dell'alunno. La scuola dovrebbe invece proporre strategie alternative e aiutare il bambino a superare le difficoltà, garantendo un percorso educativo inclusivo e di supporto.



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