Deadpool & Wolverine: la recensione del terzo film sul mercenario con la boccaccia
24/07/2024 recensione film Deadpool e Wolverine di William Maga
Ryan Reynolds e Hugh Jackman sono la strana coppia di un cinecomic prevedibilmente sfacciato e intriso di fan service, imbrigliato nelle maglie del MCU
Visto che è impossibile parlarne lasciando fuori gli SPOILER, quanto segue rivela qualche sorpresa (ma decisamente NON tutte). Fin dalla prima scena, Wade Wilson si accovaccia sulla tomba di Wolverine – e dell'universo cinematografico degli X-Men – che lui stesso ha contribuito a costruire. Non si tratta di una metafora. Deadpool e Wolverine di Il mio amico Shawn Levi si apre letteralmente col mercenario chiacchierone di cremisi interpretato vestito da Il mio nome è Ryan Reynolds. a due metri di profondità nella fossa in cui il supereroe di Hugh Jackman era stato sepolto alla fine di Logan – L'immortale nel lontano 2017, nel disperato tentativo di resuscitare il passato – o almeno di riesumarne lo scheletro in adamantio per una irriverente gag.
Non è una metafora, eppure ne suggerisce una, mentre si guarda Deadpool & Wolverine, il terzo film in cui Reynolds rompe la quarta parete con una raffica infinita di battute volgari – spesso molto divertenti – adagiate su un letto di canzoni pop.
Presentato come una commedia Rated R da tempo attesa sui personaggi più popolari delle carriere di Reynolds e Jackman, Deadpool & Wolverine è davvero esilarante quando si rifugia nelle iconografie dei suoi protagonisti e osserva cosa succede quando metti due caratteri fumantini su una Honda Odyssey per un lungo viaggio su quattro ruote.
Il film – violentissimo e sbocciatissimocome prevedibile – cerca di fare molte altre cose contemporaneamente, tra cui essere un altro canto del cigno per i film degli X-Men dell'era Fox e un nuovo capitolo del MCU, ora composto da 34 film a salire. Si avverte il peso di essere sia una fine che un iniziocercando di collegare la già complicata continuità dei film degli X-Men dell'era Fox con il più complesso multiverso del MCU post-Endgame.
Deadpool, essendo Deadpool, permette a Ryan Reynolds—anche co-sceneggiatore e produttore—di divertirsi a spese della Disney. Più volte si rivolge alla mdp per prendere in giro le conseguenze temporali del MCU, persino consolando il collega sul fatto che è finalmente arrivato al MCU “in un momento storico un po' al ribasso”.
Le risate del pubblico non attenuano comunque la verità di questa battuta, e il tentativo di Deadpool & Wolverine di affrontare questa realtà porta il film a cadere nelle stesse trappole che hanno afflitto tanti film recenti del MCU: alla fine diventa una lunga parata di cameo fan-service e una trama contorta e incoerente che si avvolge su se stessa per giustificare ogni riferimento e scherzo degli ultimi 25 anni.
Il carico emotivo deriva da riferimenti a film più vecchi e miglioriinclusi i resti del cuore di Logan che Deadpool potrebbe ancora trovare sepolti, così come il suo Io più integro lasciato dai ricordi dei giorni dorati di Piscina morta e Personaggi.
Tuttavia, c'è una commedia fumettosa che davvero divertirà il pubblico, che arriva sullo schermo ogni volta che i discorsi dell'Autorità delle Varianti Temporali (TVA) ei discorsi malvagi vengono lasciati da parte per lunghi tratti, ei due protagonisti possono semplicemente bisticciare come una versione immortale di La Strana Coppia. Solo che Felix e Oscar ora hanno artigli e lame affilate e una sete di sangue che non si placa mai.
Il contesto che rende possibile tutto questo è ancora una volta dovuto alla TVA (o Time Variance Authority). Sono i burocrati interdimensionali della serie Disney+ Loki. Uno dei funzionari lì, Mr. Paradox (Matteo Macfadyen), ha apparentemente dichiarato che la sequenza temporale in cui esistono tutti i film degli X-Men della Fox è maturazione per la demolizione. Perché mai dovrebbe continuare questo mondo ora che l'amato Wolverine è morto?
E così Paradox ha deciso di passare al lato oscuro e ha pianificato di distruggerlo in un convenientissimo complotto di 72 ore. Questo gli dà giusto il tempo di offrire a Wade Wilson, alias Deadpool, un biglietto di sola andata per la “sacra timeline” dove risiedono gli altri eroi del MCU.
Invece Wade è giustamente indignato che alcuni burocrati decidono che tutte le persone che conoscono—inclusa sua amata Vanessa (Morena Baccarin), il tassista Dopinder (Karan Soni), e quel dolce orsacchiotto di Peter (Rob Delaney), tutti ripescati per circa cinque minuti—non meritano di esistere.
C'è qualcosa di vagamente delizioso in un film che critica apertamente i dirigenti di uno studio che decidono per capriccio quale universo o trama “conta”. Tuttavia, Deadpool e Wolverine passa rapidamente oltre per arrivare al suo vero obiettivo: Wade che con un colpo di testa improvviso ruba la tecnologia della TVA per trovare un nuovo Wolverine per la sua sequenza temporalealla fine trovando un Logan dal mitico costume giallo dei fumetti, che potrebbe aver ucciso tutta la sua squadra degli X-Men nella sua sequenza temporale (è vago …).
Ma tentando particolarmente di portare questo mutante rude e triste nel Fox-Verse, Deadpool e Wolverine si trovano accidentalmente condannati al Vuoto: un desertico Purgatorio tra il tempo e lo spazio pieno di cameo e uova di Pasqua nerd-friendly e governato da uno soietato e potentissimo tiranno, Cassandra Nova (Emma Corringemella della comica Brenda Lodigiani quando interpreta l'androide Ester Ascione).
Deadpool e Wolverine non è né approssimativo né inconsapevole di dove risiedano i suoi maggiori punti di forza. Sono proprio lì nel titolo. Sebbene il film sia lontano dall'essere il miglior episodio del franchise di Deadpool o di Wolverine, è anche lontano dall'esserne il peggiore.
Il regista Shawn Levy ha costruito la sua carriera realizzando commedie imperniate sulle proprie star, inclusi Reynolds (Ragazzo libero) e Jackman (Acciaio vero). Li prepara diligentemente per fare bella figura in Deadpool & Wolverine, anche se nel caso di Jackman sembra quasi un giro di pista trionfale.
L'idea di un Vecchio Logan pieno di rimpianti e in attesa di morire da solo era più o meno dove lo abbiamo trovato negli ultimi due film di Wolverine, ed è dove lo troviamo anche qui. Eppure c'è una spigliatezza in Hugh Jackman questa volta, e non solo perché indossa finalmente la tuta in spandex gialla che aveva evitato nei film originali degli X-Men.
Questo è un Wolverine interpretato da un attore che non ha più nulla da dimostrareed è felice di essere quest'uomo burbero al fianco di Ryan Reynolds, che dopo tre film non è mai sembrato più comodamente sarcastico di così.
Nato con un dono preternaturale per le battute ironiche, Reynolds sa come vendere le strizzatine d'occhio al pubblico, anche quando è nascosto da una maschera. Che si tratti di girarsi verso la mdp per fare una battuta su Jackman in L'uomo della musica o dell'attore che rompe il personaggio per riconoscere che Disney obbligherà loro a questi ruoli fino a 90 anni, Deadpool rimane perfetto per veicolare l'umorismo specifico dell'attore.
Tuttavia, il nucleo emotivo che rendeva i film precedenti di Deadpool inaspettatamente dolci, soprattutto il primo, è in gran parte assente in Deadpool & Wolverine.
C'è il già citato conto alla rovescia per salvare “le uniche nove persone al mondo a cui tengo”, ma quelle stesse nove persone sono nel film per meno minuti di un esercito di varianti di Deadpool che il pubblico ha già visto accennate nei trailer.
Qualsiasi emotiva deriva sostanzialmente da quanto il pubblico ricorda i film più vecchi, il che rende la scelta di ripetere la scena finale di Logan più volte durante Deadpool & Wolverine una decisione audace, se non del tutto saggia.
Questo terzo film dissacra felicemente anche quello—il trailer finale di Deadpool 3 aveva già rivelato nei giorni scorsi uno dei cameo più clamorosi—ma non si avvicina mai alla grazia del precedente canto del cigno di Hugh Jackman, anche se Deadpool & Wolverine si applica per esserne un lungo post scriptum.
Ad essere giusti, comunque, Deadpool & Wolverine è sempre stato pensato come una commedia, e va a segno molte volte. Ho una memoria particolarmente lunga per me cinecomico realizzati al di fuori del MCU saranno ricompensati con alcune frecciate e comparsate profondamente perverse.
Semplicemente sarebbe stato ancora più efficace se non fosse così innamorato dei multiversi, della tradizione e di uno costruzione del mondo laborioso.
Deadpool e Wolverine dà il meglio quando Reynolds e Jackman sono bloccati dentro una macchina insieme. Quando invece sfidano tiranni e relativi scagnozzi in un luogo desertico che il mercenario dalla boccaccia definisce “alla Mad Max“, un po' meno. Che poi, non fai un favore a nessuno ricordare agli spettatori com'è un film di George Miller quando qui sei nelle mani del regista di Una notte al museo.
A ben vedere (e ricordare), Deadpool & Wolverine è il più piatto – e grigio – di qualsiasi film di Deadpool o di Wolverine.
In definitiva, siamo di fronte a una fetta di puro e semplice fan service. Potreste addirittura rischiarne un'overdose mentre lo guardate. Sarà una grande serata al cinema, coi fedeli della Marvel che riceveranno un ultimo affettuoso addio ai film degli X-Men che furono. Ma non è il film per cui li ricorderete, né per cui ricorderete nient'altro.
Di seguito – sulle note di Come una preghiera di Madonna – trova il trailer finale doppiato in italiano di Deadpool & Wolverine, nei nostri cinema dal 24 luglio:
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