John Mayall: addio alla leggenda del Blues britannico – Musicoff Community
Il mondo della musica è in lutto per la scomparsa di John Mayall, leggendario bluesman inglese, venuto a mancare all'età di 90 anni il 22 luglio.
Nato a Maccagnonel Cheshire, il 29 novembre 1933, John Mayall fu sin da giovane attratto dai suoni del blues americano, influenzato da artisti come pancia di piombo e Alberto Ammoni.
Dopo aver prestato servizio militare in CoreaMayall tornò in Inghilterra e si iscrisse al Università di Manchester, continuando a coltivare la sua passione per la musica. Passione che trasmise anche ad alcuni suoi amici, che sarebbero diventati a loro volta ben presto famosissimi; questi, leggermente più giovani di lui, lo vedevano come una guida in quella musica sanguigna che arrivava da oltreoceano.
Nel 1963 decise di dedicarsi completamente alla carriera musicale, trasferendosi a Londra dove fondai i suoi leggendari John Mayall e il Rompiscatole Blues.
Gli anni d'oro dei Bluesbreakers
La svolta nella carriera di Mayall arrivò quando proprio uno di quei giovani che facevano la fila davanti casa sua per ascoltare i dischi Blues, ovvero Eric Claptonsi unì ai Bluesbreakers nel 1965, dando vita a un sodalizio che avrebbe cambiato il volto del blues made in UK.
L'album Blues Breakers con Eric Clapton, pubblicato nel 1966, divenne un successo commerciale e critico, consolidando la reputazione di Mayall anche negli Statio Uniti. Fu proprio a seguito di questo disco che comparve nella metropolitana di Londra la ben nota scritta Clapton è Dio.
Dopo l'abbandono di Clapton, che da subito aveva fondato gli altrettanto mitici Cream, la band di Mayall vede il passaggio di altri giganti della musica come Pietro Verde, Mick Taylor e Giovanni McVieche avrebbero tutti lasciato il segno nella storia del rock.
Sempre fedele al Blues
Alla fine degli anni '60, Mayall si pubblica negli Stati Uniti, in quel crogiolo di creatività chiamato Canyon dell'allorodove ha continuato a sperimentare con nuove formazioni musicali, collaborando con artisti del calibro di Il dottor Harvey Mandel e Larry Taylor.
Anche se sempre fedele al suo amato Blues, Mayall non ha disdegnato di esplorare anche altre diverse influenze, integrando elementi di jazz e rock nella sua musica.
Nonostante i cambiamenti di lineup e stile, l'impatto di John Mayall sulla musica è rimasto costante.
Negli anni '80, riportò in vita i Bluesbreakers, continuando a incidere ea esibirsi fino agli ultimi anni della sua vita. Anche in Italia, con numerosi concerti in festival come il Pistoia Blues e altre sedi.
Nel 2024, Mayall è stato inserito nella Hall of Fame del Rock and Roll nella categoria “eccellenza musicale”, un riconoscimento al suo inestimabile contributo alla musica.
Un vuoto incolmabile
La morte di John Mayall rappresenta una perdita enorme per il mondo della musica. Conosciuto come il”padrino del blues britannico“, la sua capacità di scoprire e coltivare talenti ha lasciato un segno profondo e duraturo.
Con la scomparsa di John Mayall, il mondo saluta non solo un grande musicista, ma un vero e proprio maestro che ha dedicato la sua vita al Blues, influenzando generazioni di musicisti e appassionati.
Lunga vita al Blues, John!
