Istruzione

Cellulare confiscato a scuola, la 'rivincita' degli studenti: “È uno strumento indispensabile”. In Svizzera la protesta di un padre fa cambiare il regolamento – Orizzonte Scuola Notizie


Damian, uno studente quindicenne di Bergdietikon, in Svizzera, non avrebbe mai immaginato che una telefonata non autorizzata nel bagno della scuola avrebbe avuto conseguenze così rilevanti.

La confisca del cellulare e la reazione del padre

Durante una telefonata di gruppo con gli amici, Damian è stato sorpreso da un insegnante e il suo cellulare è stato confiscato. Fin qui, nulla di strano. La situazione si è però complicata quando, al termine delle lezioni, al ragazzo è stato negato il diritto di riavere il suo telefono, che sarebbe stato restituito solo a un genitore.

Il padre di Damian, indignato per l'accaduto, ha contattato la scuola, ma senza successo. Deciso a far valere i propri diritti, si è rivolto a un legale

L'intervento legale e il cambio di rotta della scuola

L'avvocato ha contestato la regola della scuola, definendola sproporzionata rispetto all'importanza che i cellulari rivestono per i giovani d'oggi.

Nella lettera inviata alla direzione scolastica, il legale ha sottolineato come i telefoni cellulari siano diventati indispensabili non solo per la vita sociale, ma anche come strumenti di apprendimento, mezzo di pagamento e per le comunicazioni di emergenza.

La scuola, dopo aver consultato il servizio giuridico cantonale, ha riconosciuto la validità delle argomentazioni dell'avvocato e ha deciso di modificare il proprio regolamento.

Un successo per Damian e per tutti gli studenti

Dal prossimo anno scolastico, gli studenti della scuola secondaria di Spreitenbach potranno riavere i propri cellulari confiscati al termine delle lezioni, previa comunicazione ai genitori.

“I piccoli miracoli accattodono ancora quando non si sopporta tutto”ha commentato soddisfatto l'avvocato.



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