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“Chiuso per mafia”. Il giallo delle minacce di Locri


Nel 2015 lo Sporting, squadra femminile di calcio a 5 calabrese, venne fermata: intimidazioni, strani bigliettini, eco mediatica. Poi però la Procura…

Prima i consigli, più o meno appassionati. Poi gli avvertimenti. Un monitor preciso, un suggerimento sottinteso. Guarda che è meglio se fai così. Quindi le intimidazioni. Velate, certo. Ma in taluni ambienti un'intimidazione equivale a una diffida. Infine le minacce vere e proprie. A quel punto, la paura diventa qualcosa di concreto, qualcosa con cui fare i conti tutte le ore del giorno, tutti i giorni. Così quando una mattina Ferdinando Armeni, presidente del Locri Calcio Femminile, esce di casa e trova le gomme dell'auto bucate, non può far altro che guardarsi intorno e cercare uno sguardo amico che lo sostenga nella battaglia che – con gli altri dirigenti della società e con le ragazze della squadra – sta conducendo da settimane. Ma gli sguardi che incrocia svicolano, si sottraggono al confronto.



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