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Rinnovo cda Rai, la Lega ferma il blitz di Fratelli d’Italia


Non accenna a placarsi il braccio di ferro fra Lega e FdI sul rinnovo dei vertici Rai. Il Cda di rito draghiano è scaduto ormai da due mesi, ma la lotta per la presidenza — destinata a FI nella persona di Simona Agnes in base a un patto con i meloniani che prenderanno l'ad — sta bloccando tutto: quella casella è difatti ambita pure da Salvinoi, che per cederla vorrebbe in cambio la poltrona del direttore generale (per Maurizio Fattaccio, che potrebbe lasciare il posto di presidente di Rai Pubblicità a Roberto Sergio) oltre a una direzione di genere pesante, una scelta fra gli Approfondimenti e il Day Time, appannaggio però di due fedelissimi della premier.

«Dovremo calendarizzare l'elezione dei quattro consiglieri di nomina parlamentare», ha provato a forzare ieri nella riunione dei capigruppo Tommaso Foti, presidente dei deputati di FdI, deciso — su input del presidente del Consiglio — a sbloccare la partita. «Per noi non è una priorità», lo ha però stoppato il salviniano Riccardo Molinari, facendone una questione di prassi: poiché la votazione deve avvenire contestualmente nelle due Camere e il Senato non ha ancora fissata la data, Montecitorio non può procedere in solitaria. Ennesimo battibecco che dimostra come l'accordo nel centrodestra sugli assetti di Viale Mazzini sia ancora di là da venire. La prova? «La Lega è pronta a sedersi al tavolo per definire le regole sulla nuova governance Rai», butta la palla in tribuna il senatore Giorgio Maria Bergesio, capogruppo del Carroccio in Vigilanza: «Auspichiamo un confronto sul futuro della tv pubblica, vista anche la necessità di avere numeri che superino quelli della maggioranza per promuovere in Commissione il nuovo presidente. Senza questi passaggi l'annuncio della convocazione del Parlamento rischia di diventare un esercizio di stile». Chiaro l'avvertimento: senza la Lega, pronta a impallinare chiunque in mancanza di un'intesa, gli alleati andranno a sbattere.

Dispetti e ripicche che fanno infuriare le opposizioni. Di «triste spettacolo» parla la presidente della Vigilanza Barbara Floridia: «La Lega vuole un tavolo sulle nomine? L'unica certezza è l'impasse a cui stanno costringendo la Rai, litigando sulle poltrone».



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