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Riflessione: Nightmare versione 2010, il manuale di come non si fa un reboot


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26/07/2024 recensione film di William Maga

Jackie Earle Haley provava a essere un Freddy Krueger diverso in un rilancio della saga maldestro e senza cuore

Jackie Earle Haley nel film Nightmare (2010)

Arrivato nei cinema nel 2010 a stretto giro dal Venerdì 13 di Nispel, Incubo (Un incubo nel profondo di Elm Street) di Samuele Bayer era lui riavviare del celebre franchise horror di Un incubo nel profondo di Elm Streetcreato da Wes Craven nel lontano 1984.

Nonostante le grandi aspettative dei fan e il potenziale per rilanciare una delle saghe più iconiche di sempre, venne ampiamente – e giustamente – considerato un fallimento completo sia dalla critica che degli appassionati (anche se al botteghino non andò malaccio, raccogliendo oltre 115 milioni di dollari a fronte di un bilancio di 35).

Diverse sono le ragioni che hanno contribuito a questo flop, incluse le scelte di casting, la sceneggiatura, la regia, e un confronto inevitabile e sfavorevole con l'originale di Craven.

Una delle critiche più comuni al reboot riguarda la rappresentazione di Freddy Kruegerinterpretato da Jackie Earle Haley (all'epoca affrescata di Guardiani). Freddy Krueger è notoriamente un personaggio iconico, noto per il suo aspetto distintivo con il guanto artigliato, il cappello a tesa larga e il maglione a righe rosse e verdi. Ma oltre al suo sguardo, ciò che ha reso questo uomo nero memorabile è stata la sua personalità.

Manifesto del film Nightmare (2010)Manifesto del film Nightmare (2010)Interpretato originariamente da Roberto EnglundFreddy Krueger combinava una malvagità pura con un senso dell'umorismo oscuro e macabro, che lo hanno reso un personaggio perversamente affascinante e temibile allo stesso tempo.

In Nightmare del 2010, Jackie Earle Haley sceglie di adottare un approccio molto diverso, optando per una versione più cupa e meno ironica del personaggio. Questa interpretazione ha diviso inevitabilmente i fan: mentre alcuni hanno apprezzato il tentativo di rendere Freddy Krueger più minaccioso e meno comico, molti altri hanno scoperto che aveva perso il suo fascino distintivo.

La mancanza del caratteristico sarcasmo del demone dei sogni ha tolto una dimensione importante al personaggio, rendendolo più generico e meno interessante. Inoltre, l'aspetto fisico di Freddy Krueger è stato modificato per renderlo più realistico, basato su vere ustioni, ma questo cambiamento non ha fatto che alienare ulteriormente i fan dell'originale, abituati a un'estetica più stilizzata e surreale.

La sceneggiatura del nuovo Nightmare è un altro punto debole significativo. I l riavviare non ha introdotto novità sostanziali rispetto al film originale (variano alcuni dettagli) limitandosi a riproporre molte delle stesse situazioni e sequenze, ma senza la stessa creatività o profondità.

Il film tenta di esplorare maggiormente il passato del uomo nero, rivelando dettagli sul suo essere un molestatore di bambini e il suo successivo linciaggio da parte dei genitori delle sue vittime. Questo sforzo per dare più contesto e motivazione al personaggio, anziché aggiungere complessità, ha però finito per appiattirlo.

Freddy Krueger era già formidabile per il mistero e l'ambiguità che lo circondavano; svelare troppo della sua storia personale ha solo sminuito il suo impatto come figura di puro Male.

La trama, inoltre, non riesce a mantenere il pubblico coinvolto come l'originale. Mentre il Incubo – Dal profondo della notte di Wes Craven esplorava brillantemente i confini tra sogno/incubo e realtà, creando una costante atmosfera di tensione e incertezza, il riavviare non riesce a raggiungere lo stesso livello di suspense.

Le sequenze oniriche, che dovrebbero essere il fulcro del film, sono state criticate per la loro mancanza di inventiva e per non riuscire a sfruttare appieno il potenziale visivo e narrativo dei sogni come spazio di narrazione horror. Questo porta a una sensazione di prevedibilità, con scena che sembravano ripetersi senza offrire nulla di nuovo o emozionante.

Samuel Bayer, noto principalmente per il suo lavoro in videoclip musicali, porta un'estetica visiva nitida e moderna al suo Nightmare, ma questo non basta a compensare le altre carenze. La sua esperienza nel creare video di breve durata e fortemente stilizzati non si è tradotta efficacemente in un lungometraggio del terrore, un genere che richiede non solo stile, ma anche un senso acuto di narrazione e costruzione della suspense. La sua regia finisce quindi per diventare 'superficiale', con una maggiore enfasi sugli effetti visivi rispetto alla costruzione di una trama avvincente.

incubo rooney mara 2010incubo rooney mara 2010Così, invece di sfruttare il potenziale illimitato dei sogni per creare scenari veramente inquietanti e surreali, Nightmare 2010 si limita a rappresentazioni convenzionali e prevedibili della paura.

Questo è stato un disservizio non solo al pubblico, ma anche al personaggio di Freddy Krueger, che negli incubi avrebbe potuto manifestarsi in modi molto più creativi e spaventosi.

Gli effetti speciali, sebbene tecnologicamente avanzati per l'epoca, non riescono parimenti a trasmettere la stessa sensazione di terrore palpabile degli effetti pratici utilizzati nei film degli anni '80.

Un altro aspetto cruciale in cui il reboot è carente è lo sviluppo dei personaggi. Nell'originale, i protagonisti, nonostante fossero archetipi del genere horror, avevano una certa profondità e caratterizzazione che permetteva al pubblico di empatizzare con loro. Nancy Thompson (Heather Langenkamp), era un'eroina forte e intelligente, che rappresentava una figura capace di tenere testa a un mostro. Anche i personaggi secondari avevano personalità distintive che li rendevano in qualche modo memorabili.

Nel reboot, i personaggi sono piatti e privi di profonditàNancy Holbrook, interpretata da Rooney Mara, offre un'interpretazione poco energica di una ragazza senza determinazione o carisma. Gli altri adolescenti intorno a lei sono per lo più figurina intercambiabile che mancano di qualsiasi sviluppo significativo, rendendo difficile per il pubblico connettersi con loro o preoccuparsi delle loro sorti.

Uno dei fattori più influenti nel giudizio generalmente negativo sul reboot di Nightmare è stato comunque – ovviamente – il confronto con la seminale opera di Wes Craven. Il film del 1984 non solo ha introdotto Freddy Krueger al mondo, ma ha anche innovato il genere horror con la sua esplorazione dei sogni come terreno di caccia per un killer sovrannaturale.

Jackie Earle Haley nel film reboot Nightmare (2010)Jackie Earle Haley nel film reboot Nightmare (2010)Wes Craven è riuscito a mescolare spaventi, mistero e un sottile commento sociale trattando temi come l'abuso di potere e l'innocenza perduta. Nightmare – Dal Profondo della Notte è stato acclamato da subito per la sua capacità di giocare con la percezione della realtà e per la sua atmosfera disturbante fino ai titoli di coda.

Il reboot del 2010, invece, era stato avvistato da lontano come una semplice operazione commerciale tipicamente hollywoodiana scarica qui di profondità e innovazione. Mentre l'originale era un prodotto del suo tempo, con una forte impronta creativa e un impatto culturale significativo, il Nightmare del 2010 è stato percepito soprattutto come un tentativo di sfruttare un marchio famoso senza comprendere veramente cosa lo aveva reso così speciale.

E questo è lampante nella mancanza di sottotesto e di qualsiasi commento sociale significativoche si è concentrato esclusivamente sull'orrore superficiale.

Se non altro, il riscontro di questa operazione ha portato gli Studios a tenersi abbastanza lontani dall'idea di proseguire col 'rilancio' della saga. E' già qualcosa dai.

Di seguito il trailer di Nightmare 2010:



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