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Ai Giochi la sfida è sempre più globale. Ma l’Italia parte bene


Prime gioie da ciclismo, scherma e nuoto. La giornata d'avvio non ci porta l'oro ma tanto ottimismo. È un'Olimpiade senza cenerentole

dal nostro inviato Giorgio Specchia

28 luglio – 08:40 – PARIGI (FRANCIA)

L'argento di Filippo Ganna nella cronometro, i bronzi di Luigi Samele nella sciabola e della 4×100 stile libero maschile di nuoto. Bisogna spingere con le gambe sui pedali e far mulinare le braccia per arrivare alla gloria, lassù sul podio olimpico. I nostri ragazzi sono riusciti a farlo nel giorno più importante della stagione. Sì, abbiamo una Nazionale fatta di ragazzi che riempiono d'orgoglio anche il presidente Sergio Mattarella: prima è andato sul ponte Alexandre III per complimentarsi con Ganna e poi al Grand Palais per tifare dalla tribuna, stringere la mano e abbracciare Samele. La prima giornata dei Giochi ci lascia con la certezza che vedremo una squadra vera, forte, giustamente ambiziosa. I primi tre podi, intanto, sono linfa vitale per un'Italia che si è presentata a Parigi con la spedizione più numerosa di sempre. Ganna, Samele, Miressi, Ceccon, Conte Bonin e Frigo hanno dato l'esempio, altri li seguiranno perché tra i 402 azzurri olimpici c'è davvero tanta qualità.

la rabbia di ganna

Come quella che fa volare Pippo sulla soglia dei 53 orari sfiorando le strade viscide per la pioggia, copiosa e insistente sin dalla cerimonia d'apertura. Ha lottato, rimontato, è finito a 15″ da un fenomeno come il belga Remco Evenepoel, terzo nell'ultimo Tour de France. E poi ha parlato da capitano: “Un po' di rabbia c'è. Spero nell'oro ma sono orgoglioso di aver aperto il nostro medagliere”. Quel pizzico di rabbia lo farà andare più forte: da domani sarà a Montichiari con i compagni del quartetto per migliorare ancora, il 7 agosto c'è da difendere l'oro olimpico di Tokyo nell'inseguimento a squadre. Un lavoro già completato da Gigi Samele, che giovedì ha compiuto 37 anni e ha festeggiato restando sul podio olimpico dopo l'argento di Tokyo come ha fatto la staffetta veloce del nuoto, seconda in Giappone nel 2021. Ganna, Samele e la 4×100 sono le figure-simbolo della prima giornata dei Giochi, inizio di un'Olimpiade che finirà l'11 agosto Ce ne sono altre 15 per puntare dritti al record di 40 medaglie realizzato a Tokyo un podio in più rispetto a tre anni fa quando, però, arrivò subito l'oro con Vito Dell'Aquila nel taekwondo Non abbiamo ripetuto la partenza di Londra 2012 (2 ori, 2 argenti e un bronzo) ma c'è tutto il tempo per accelerare.

giochi globali

La differenza, rispetto al passato, è che lo sport italiano è diventato estremamente competitivo anche dove non lo era e, a forza di stupirci, l'asticella si è alzata. Perché oggi abbiamo gioielli come Marcell Jacobs, oro olimpico dei 100 metri, o Jannik Sinner, numero 1 nella classifica del tennis, o Gimbo Tamberi, il re dell'alto. Risultati che sembravano impossibili e invece sono diventati realtà facendoci sembrare tutto normale, anche lo straordinario. E poi c'è il confronto con il mondo che a Parigi si è riunito in questo splendido consenso di campioni. La geografia dello sport è cambiata, tutto va più veloce. E non ci sono più le cenerentole. Un messaggio che era arrivato, forte e chiaro, proprio a Tokyo dove erano andati a medaglia 93 Paesi, mai così tanti nella storia olimpica. Sette in più rispetto al precedente record di 86 a Rio de Janeiro 2016 e Pechino 2008. Ma c'è di più, sono aumentate anche le Nazionali con almeno un olimpionico nel medagliere: nel 2021 sono state 65 contro le 59 di Rio 2016. prima giornata di Parigi 2024 ha detto che il processo di globalizzazione dello sport sta procedendo svelto. L'esempio più eclatante arriva dalla scherma, il cui medagliere olimpico è composto per tre quarti da Italia, Francia, Ungheria e Russia. Ieri, al Grand Palais, le semifinali di sciabola maschile e spada femminile hanno visto in pedana atleti e atlete di otto Paesi diversi. Oltre alle nazioni-guida Italia, Francia e Ungheria (con la Russia assente dai Giochi) anche Egitto, Tunisia, Sud Corea, Estonia e Hong Kong per un totale di tre continenti rappresentati. C'è da lottare, ma abbiamo le risorse tecniche e umane per stupire e stupirci ancora. Restare tra le nazioni di riferimento, così, sarà ancora più bello.





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