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F1 Belgio, impresa Russell a Spa. Sul podio Hamilton e Piastri. Ferrari quarta e settima


Doppietta Mercedes con un capolavoro di George che ha scelto la strategia da una sola sosta e ha vinto partendo sesto. Quinto Verstappen

Giornalista

28 luglio 2024 (modifica alle 16:43) – MILANO

Si può vincere una Spa con una sola sosta? Macchè. Poi però è arrivato George Russell. L'inglese della Mercedes ha sovvertito le leggi di tutti i calcoli ingegneristici della vigilia ea Spa ha vinto meravigliosamente davanti allo scatenato compagno di squadra Lewis Hamilton, che sportivamente si è complimentato con lui ma dentro brucerà di rabbia almeno per tutta la pausa estiva, immaginandosi un lungo vincitore di questa gara che si stava mettendo stupendamente per lui. Resta il fatto che il GP del Belgio va in archivio con una strepitosa doppietta Mercedes davanti alla McLaren di Oscar Piastri, bravo ma non bravissimo per una sbavatura al secondo pit stop che gli è costata cara.

tanta ferrari

La Ferrari si deve accontentare del quarto posto di Charles Leclerc, che ha lottato, ma nel finale non ha avuto il passo dei rivali. Quinto posto per Max Verstappen che tutto sommato, partendo 11°, ha limitato i danni e guadagnato ancora qualcosa in classifica al rivale diretto Lando Norris, disastroso ancora una volta in partenza e solo sesto. Settimo Carlos Sainz con la seconda Ferrari, ottavo Sergio Perez che ha fallito un'altra occasione ea questo punto vede sempre più difficile la sua posizione in Red Bull.

vince la f1

Questa gara segna sicuramente uno dei successi della Formula 1, una lunga criticata per via del dominio di pochi. Oggi abbiamo visto un GP che per lunghi tratti non ha fatto capire chi avrebbe vinto, tale è stato l'equilibrio. Merito della convergenza delle prestazioni delle monoposto protagoniste, che evidentemente stanno sfruttando bene il regolamento. La Red Bull ci ha sicuramente messo del suo “plafonando” le prestazioni con i recenti sviluppi non andati bene. Ma è altrettanto vero che Mercedes e McLaren stanno facendo un grande lavoro e il risultato è sotto gli occhi di tutti, con un GP che ha visto vincere il pilota che per almeno metà gara viaggiava tra la quinta e la sesta posizione. E che invece ce l'ha fatta perché ha certamente tentato un azzardo, ma non così pazzo, perché George l'ha meravigliosamente gestito con una guida con cui non ha messo in crisi le gomme per il finale: il pit stop all'11° giro e la bandiera a scacchi al 44°, con 34 tornate sulle stesse gomme mentre gli altri hanno fatto due soste, è un pezzo di bravura da ricordare.





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