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Aggirare la Brexit per i giovani: Londra e Madrid studiano un accordo per la libera circolazione dei ragazzi tra i 18 e i 30 anni


LONDRA – Nonostante la Brexit, sotto il governo del Lavoro il Regno Unito potrebbe tornare a essere un Paese per giovani europei: cominciando, magari, da quelli della Spagna. Secondo rivelazioni del Guardian, il primo ministro laburista Keir Starmer ha discusso recentemente con il premier socialista spagnolo Pedro Sanchez la possibilità di creare un programma di “mobilità giovanile” che permetterebbe ai rispettivi cittadini di vivere, studiare e lavorare liberamente per un periodo limitato di tempo nei loro due Paesi.

Lo scorso aprile l'ora il primo conservatore britannico Rishi Sunak aveva respinto una proposta analoga da parte dell'Unione Europea per tutti i giovani fra i 18 ei 30 anni per un periodo massimo di quattro anni. Ora Sanchez l'ha rilanciata nel quadro di un eventuale patto bilaterale fra Regno Unito e Spagna, riporta il quotidiano londinese, e Starmer avrebbe risposto che la prenderà in considerazione. La questione è stata discussa dai due capi di governo a margine del recente convegno della Comunità Politica Europea tenutosi in Inghilterra a Blenheim Palace.

Come è noto, l'effetto principale della Brexit è stato quello di mettere fine alla libertà di movimento per i lavoratori dei Paesi della Ue, che ora per emigrare nel Regno Unito hanno bisogno di un visto di lavoro e di un salario alto. Ma questo non ha fatto diminuire complessivamente l'immigrazione nel Regno Unito, che è anzi aumentata rispetto a prima della Brexit, mentre molti settori dell'economia britannica si ritrovano senza abbastanza lavoratori. Un programma di “mobilità giovanile” offrirebbe una soluzione almeno parziale al problema.

Resta da vedere come l'intesa che sembra prospettarsi con la Spagna possa replicarsi con altri paesi Ue. Prima della Brexit moltissimi giovani italiani venivano a Londra per lavorare qualche anno in ristoranti e caffè per imparare l'inglese. Al di la' di possibili contatti bilaterali, secondo fonti diplomatiche italiane, la regia della questione è comunque a Bruxelles, che coordina i rapporti tra i 27 membri della Ue e il nuovo governo laburista britannico

Nel programma presentato per le elezioni dello scorso 4 luglio, il Labor ha promesso che non ci sarà un ritorno alla libertà di movimento, ovvero che non riaprirà almeno per ora il tema della Brexit. Se l'indiscrezione riportata dal Guardian avrà un seguito, la stampa di destra britannica e il partito conservatore accuseranno probabilmente Starmer di aver rimangiato la promessa.

Di fatto, tuttavia, un accordo con la Spagna e altri Paesi europei non violerebbe l'impegno preso dal leader laburista con gli elettori sulla libertà di movimento: i giovani dovrebbero comunque ottenere un visto, il permesso di lavoro sarebbe soltanto temporaneo e chi ne usufruisce dovrebbe pagare a proprie spese un'assicurazione medica. Del resto, il Regno Unito è già in vigore secondo analoghi con una dozzina di Paesi non europei, tra i quali Australia, Canada, Nuova Zelanda, Giappone, Islanda e Uruguay. Una decisione simile sarebbe comunque un primo passo nella direzione indicata da Starmer: riavvicinare il proprio Paese all'Europadopo che tutti i sondaggi riconoscono la Brexit come uno storico errore e un grave danno per Londra.



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